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In Onda, Nino Di Matteo: "Se Messina Denaro parla un terremoto". In studio cala il gelo

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La cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro e le possibili rivelazioni bomba se il super boss mafioso collaborasse. Le parole del magistrato Nino Di Matteo, ospite a In Onda domenica 29 gennaio, fanno calare il silenzio in studio. "È stato assicurato alla giustizia uno dei capi di Cosa nostra ma dobbiamo anche considerare, e questo non appartiene alle fantasie complottistiche, alcuni dati di fatto". Il primo è che "in un Paese come il nostro è scandaloso che un latitante rimanga tale per 30 anni".

"Cosa vorrebbe sapere da Messina Denaro?" domanda il conduttore di La7 David Parenzo al magistrato: "Matteo Messina Denaro è a conoscenza di segreti importantissimi che riguardano il periodo stragista. Soprattutto i rapporti con ambienti esterni alla mafia. Potrebbe causare un terremoto dentro e fuori Cosa Nostra". Sa bene chi e perché suggerì gli obiettivi da colpire nel 1993 a Roma, Milano e Firenze. Sa bene perché Giovanni Falcone venne ucciso con quelle modalità terroristiche a Palermo facendo saltare un tratto di autostrada. "Se collaborasse in maniera autentica potrebbe causare un terremoto dentro e fuori Cosa Nostra" avverte Di Matteo. "In quella eventualità l'auspicio è che lo Stato si dimostri in grado di affrontare quelle tematiche, le più delicate, avendo come riferimento soltanto l'accertamento della verità. Allo stato attuale - chiarisce Di Matteo - sono soltanto ipotesi perché la scelta di collaborare è personale e su quella noi non possiamo dire né prevedere nulla".

Poi il magistrato ha fatto riferimento alle tante "anomalie, alcune nell'ultimo periodo della latitanza che devono essere ancora capite bene". "Comportamenti che vanno spiegati, o si sentiva sicuro oppure si è lasciato arrestare". "Ma si è consegnato?" ha domandato Parenzo. "Dobbiamo auspicare indagini approfondite - ha ribadito il magistrato - l'arresto era stato previsto anche nella tempistica da Baiardo, quei fatti non possono essere liquidati. Va capito perché quel soggetto ha detto quelle cose e che segnali intendeva mandare".

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