Donald Trump, Meta lo perdona: ok al ritorno su Facebook e Instagram
A due anni dalla clamorosa sospensione degli account di Donald Trump, il colosso dei social media Meta ha annunciato che ripristinerà l’accesso dell’ex presidente Usa a Facebook e Instagram. Trump, che aveva l’account più seguito di Facebook quando fu escluso, «nelle prossime settimane» avrà di nuovo la possibilità di usare i suoi account, che erano seguiti da centinaia di milioni di follower. «Il pubblico deve essere in grado di ascoltare ciò che dicono i politici (il buono, il brutto e il cattivo) in modo che possano fare scelte informate», ha spiegato Nick Clegg, capo degli affari internazionali di Meta. Trump a novembre aveva già recuperato il suo accesso su Twitter, che lo aveva bannato nel gennaio del 2021, anche in quel caso sull’onda dell’assalto dei suoi seguaci a Capitol Hill.
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L’ex presidente dunque può prepararsi alla campagna per la Casa Bianca nel 2024 non più con le armi spuntate. Meta sospese Trump dalle sue piattaforme il 7 gennaio 2021, proprio il giorno dopo l’assalto a Capitol Hill, sostenendo che i suoi post rischiavano di incitare ulteriori violenze. Nei giorni successivi, chiusero il megafono dell’ex presidente, uno dopo l’altro, tutti gli altri social media, a cominciare da YouTube e Twitter. Meta ha assicurato di aver garantito ’guardrail’, limiti, per «scoraggiare il ripetersi» di situazioni simili e che se comunque gli account di Trump pubblicheranno contenuti che violano le sue regole potrebbero essere nuovamente sospesi. Inoltre ha avvertito che punirà contenuti che potrebbero un «rischio» simile a quello verificatosi prima dell’assalto, ovvero la delegittimazione di un’elezione o la legittimazione del gruppo cospirazionista QAnon.
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Inizialmente la società aveva sospeso a tempo indeterminato Trump, poi aveva ridotto a due anni la sospensione. Nella nota, Meta sostiene che i rischi adesso «sono diminuiti», ma riconosce che c’è un «dibattito importante» sulla responsabilità dei social network sui contenuti che ospitano: «Riteniamo sia assolutamente necessario tracciare una linea tra contenuti dannosi e da rimuovere, e contenuti che, per quanto pacchiani o imprecisi, fanno parte della ruvidezza della vita in una società libera». Immediata la reazione di Trump che, attraverso la sua piattaforma, Truth Social, ha sostenuto che Facebook ha perso denaro da quando ha sospeso i suoi account e aggiunto che il bando di un presidente americano dai social network «non dovrebbe mai più accadere». Secondo la rivista Rolling Stones, il magnate ha intenzione di chiudere il suo accordo in esclusiva con Truth Social, che dovrebbe rinnovare a giugno, e tornare su Twitter. Giusto in tempo dunque per la campagna elettorale del 2024.