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Non è l'Arena, l'avvertimento di Baiardo a Giletti fa calare il gelo: "Lei rischia..."

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Con l'arresto di Matteo Messina Denaro a Palermo si è parlato subito della "profezia di Baiardo", l'intervista del fiancheggiatore del boss Giuseppe Graviano che a novembre aveva in qualche modo anticipato la cattura del "padrino". E Salvatore Baiardo domenica 22 gennaio è tornato a Non è l'Arena ospite in studio di Massimo Giletti, su La7. Il quale si è subito tolto qualche sassolino: “Ai dubbi e agli interrogativi si deve sempre dare risposta. La storia delle catture di grandi boss - ha detto Giletti - negli anni ha sempre poi raccontato verità nascoste. Penso solo a quella di Totò Riina. Intanto c’è chi cerca di sporcare la qualità di Baiardo: molti colleghi, anche quelli più attenti e presenti per quanto concerne il sistema mafioso, dicono che Baiardo non è credibile e questo non è vero, oppure è parzialmente vero”.  Baiardo a novembre aveva affermato che nel caso in cui Messina Denaro fosse stato gravemente malato, come si è scoperto essere in realtà sarebbe potuto arrivare un "regalino" al governo, ossia la sua cattura. Tesi respinta dall'esecutivo: l'arresto non deriva da nessuna trattativa. 

 

Baiardo nel corso della trasmissione ha detto la sua sul futuro della mafia siciliana, sulla successione al vertice delle cosche, sulle stragi di Falcone e Borsellino, portando il su punto di vista che è strettamente legato a quello del boss Graviano, in carcere al 41 bis con numerosi ergastoli sulle spalle. Al termine del tempo a disposizione, una frase dell'ospite fa calar il gelo in studio: "Lei fa del buon giornalismo, lo dico senza essere ruffiano. Ma sta rischiando parecchio. Rischiando a 360 gradi". "Cosa vuol dire?", chiede allora Giletti. "Non solo a livello mafia", è la risposta enigmatica di Baiardo che poi fa un riferimento ancora più sibillino: "E tanti suoi colleghi dovrebbero...".  "Va bene Baiardo, ha già detto troppo...", taglia corto il conduttore. 

 

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