Incredibile Littizzetto: "Non ti sparano se....", la frase choc sulla prof colpita in classe
Se gli studenti sparano con un pistola ad aria compressa contro l'insegnante è perché questa "manca di empatia". Ha dell'incredibile quanto affermato da Luciana Littizzetto sulla professoressa dell’Itis di Rovigo che l’11 ottobre era stata colpita al volto da due pallini di gomma sparati con una pistola giocattolo durante la lezione.
“Il gesto è assurdo e violento, però la gestione della professoressa non so se è stata utile. Ho riflettuto su quanto sono cambiati i tempi da quando insegnavo io. Ho insegnato per 9 anni e nessuno mi ha mai sparato”, dice la comica torinese Littizzetto - ieri protagonista del consueto intervento a Che tempo che fa da Fabio Fazio, su Rai3 - a Radio Deejay. “C’erano delle classi particolarmente turbolente, tiravano gessetti, ma non ho mai pensato di denunciare, scrivere ai giornali. Era una faccenda mia e della scuola e mi dicevo: o imparo a gestire le classi difficili o è meglio che cambi mestiere”.
Insomma, se le sparano pallini è la prof a dover cambiare mestiere. Tesi quantomeno audace. “Bisogna imparare ad avere a che fare con questi energumeni. Se sei debole, loro ci marciano tantissimo. I ragazzi fiutano la debolezza. Non esiste una classe ingovernabile, esistono professori molto bravi con i quali i ragazzi stabiliscono una relazione e altri con cui non ci riescono. E’ anche colpa del professore, è l’empatia, è quel qualcosa che fa intuire ai ragazzi che li ami, che sei lì perché ti piace, ti interessa veramente quello che pensano. Se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa“, argomenta Littizzetto che conclude: “Questo ci deve far riflettere . Sicuramente la docente non è riuscita a entrare in sintonia con gli studenti, scatenando questa aggressività, assolutamente da punire. Il bullizzare i professori c’è sempre stato, più il professore è debole e più questo saltava fuori. All’inizio anch’io ho fatto fatica. Poi mi sono chiesta: voglio fare questo mestiere? Sì, e allora devo fare io, devo conquistarli. All’epoca insegnavo musica“.