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Messina Denaro, “coperto da apparati statali”. Rivelazione di Lodato: da chi è stato protetto

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“Perché le forze investigative ci hanno messo 30 anni a trovare Matteo Messina Denaro? Di quali protezioni ha goduto?”. La doppia domanda di Lilli Gruber apre la puntata del 16 gennaio di Otto e mezzo, talk show di La7, e viene rivolta a Saverio Lodato, giornalista che da sempre si occupa della mafia: “Va sottolineato che 30 anni sono tanti, oserei dire troppi. Sono 10 anni in più della durata del ventennio fascista, quindi è stato un tempo enorme in cui ha potuto agire indisturbato. Ho ascoltato la conferenza stampa di Palermo e ho avuto l’impressione di un resoconto che riguardava un arresto finalmente pulito, tecnicamente fondato su indagini dei Carabinieri. Le parole del procuratore De Lucia, del procuratore aggiunto Guido e del comandante Angelosanto mi sono finalmente sembrate parole non retoriche in una giornata che è stata all’insegna della retorica purtroppo. Quando diciamo di complicità dall’alta - prosegue Lodato - rischiamo di dire tutto e niente. In un caso come questo significa complicità di apparati statali che hanno coperto un latitante che si differenzia da tutti coloro i quali lo hanno preceduto”.

 

 

“Da 40 anni - va avanti l’esperto giornalista - mi occupo di queste cose, sono stato testimone dell’arresto di Michele Greco, di Totò Riina, di Bernardo Provenzano, di Giovanni Brusca, di Nitto Santapaola, dei Lo Piccolo, di decine di latitanti che avevano alle spalle decine di anni di latitanza. Ma loro erano il braccio armato della mafia. Riina era il macellaio, Provenzano era il temporeggiatore, i Lo Piccolo erano i ragionieri che tenevano i conti di Cosa Nostra. Difronte a Matteo Messina Denaro siamo davanti ad una qualità superiore, siamo davanti al rappresentante delle stragi. Lui è stato la longa manus. Cosa voglio dire? Oggi - chiosa Lodato - è una grandissima giornata, non va sprecata, può essere l’inizio di una grandissima stagione, ma per assistere a questa stagione dovremo finalmente trovarci davanti ad uno Stato non che sconfiggerà la mafia, ma che dimostrerà almeno di volerla sconfiggere e di fare la sua parte e di non proteggerla più, come Messina Denaro avrà modo di spiegare abbondantemente e con dovizia di particolari se deciderà di parlare”.

 

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