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Messina Denaro, sentenza di Mario Mori: “Oggi muore Cosa Nostra, giornata storica”

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“La morte di Cosa Nostra”. Non usa mezzi termini Mario Mori, ex comandante del Ros e direttore del SISDE, per commentare l’arresto di Matteo Messina Denaro in un’intervista con Il Foglio: “Oggi è una giornata storica. Cosa Nostra, come organizzazione criminale, come struttura operativa, muore oggi, 16 gennaio 2023. Trent’anni e un giorno dall’arresto di Totò Riina. Lui, di quella tradizione criminale, è l’ultimo interprete. Diciamo pure l’ultimo epigono”.

 

 

“Quello che va capito, e che spesso ci si forza invece di fraintende, è che il Ros - ci tiene a sottolineare Mori sul reparto speciale dei Carabinieri - è anzitutto un metodo d’indagine. Significa, in sostanza, creare un nucleo specializzato dove i superiori affidano a poche fidate eccellenze di concentrare le loro attività su un unico grande obiettivo, senza distrazioni, senza l’ansia di dover conseguire risultati intermedi, arresti di secondaria importanza. C’è sempre chi vuole vederci del losco, del marcio. Anche nelle coincidenze temporali, nel fatto che certe catture avvengono in una certa data, anziché in un’altra, si fanno speculazioni, si alimentano retro pensieri”.

 

 

Nonostante quella di oggi sia una data storica il generale Mori lancia un avviso: “L’arresto di Matteo Messina Denaro segna lo smantellamento di un’entità criminale. Cosa Nostra, appunto. Resta però una cultura mafiosa, un sentire mafioso, che richiede altrettanto impegno da parte dello stato. Anzi, forse un impegno perfino maggiore. È quello che ha a che vedere con la scuola, la buona informazione, il lavoro. La lotta alla mafia passa soprattutto da qui, ben più che dall’avere ottimi magistrati e bravi carabinieri e poliziotti. Il boss, tanto più in latitanza, ha bisogno del suo ambiente, del suo contesto culturale di riferimento. Lì si giova dei suoi contatti, dei suoi appoggi, delle sue aderenze. E questo testimonia, di nuovo, dell’importanza di agire con strumenti diversi da quella della repressione. Bisogna bonificare il terreno che consente al latitante di vivere, di avere consenso. Ed è questa la sfida che ci attende, ora. Ripeto con la buona scuola, la buona informazione, la dignità del lavoro. Finita Cosa Nostra, bisogna - la chiosa - continuare a combattere la cultura mafiosa”.

 

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