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Otto e mezzo, Sallusti seppellisce la sinistra sugli arresti di Messina Denaro e Provenzano

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Quali sono i meriti politici del governo Meloni nell’arresto di Matteo Messina Denaro? Il quesito è rivolto ad Alessandro Sallusti, direttore di Libero, nel corso della puntata del 16 gennaio di Otto e mezzo, il talk show di La7 condotto da Lilli Gruber. Il giornalista risponde così dopo la cattura a Palermo del boss di Cosa Nostra: “Questo non è un arresto politico, è un arresto militare, l’hanno arrestato i carabinieri e non il governo. Ma il fatto che prima di lui c’era Bernardo Provenzano e anche lui, come Messina Denaro, fu arrestato sotto un governo di centrodestra smentisce la retorica e la narrazione che i governi di centrodestra siano complici o poco attenti alle questioni di mafia e che questa sia collaterale. Questo arresto arriva poche settimane dopo che questo governo ha deciso la linea durissima contro la mafia, rifiutandosi di rivedere il carcere duro, che era una delle possibili richieste della mafia a qualsiasi governo. Questo fatto di oggi smentisce che i governi di destra siano diversi da qualsiasi altro governo nella lotta alla mafia”.

 

 

Si passa poi al tema delle intercettazioni: “Io condivido - dice Sallusti - quello che ho sentito oggi, ma nessuno, neanche il ministro Carlo Nordio, ha mai detto o pensato che le intercettazioni dovessero essere limitate nella lotta alla mafia. Lui ha detto che le intercettazioni costano troppo, una cosa confermata dal procuratore Nicola Gratteri. Poi ha detto che c’è un problema dell’uso delle intercettazioni, non se farle o meno. Mi sembra tutto molto strumentale e oggi c’è la dimostrazione che si intercetta e si arresta anche con i governi di centrodestra”. 

 

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