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Otto e mezzo, la profezia di Caracciolo sulla guerra: "Quale ricostruzione?" E Gruber sgrana gli occhi

Giada Oricchio
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Sulla guerra in Ucraina, la premier Giorgia Meloni non ha mai avuto tentennamenti: si muove all’unisono con gli USA, l’UE e la Nato nel solco tracciato dal predecessore Mario Draghi. Nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi sono andati a Kiev. È l’anticamera di un accordo sulla prossima ricostruzione del Paese raso al suolo da Putin? Nemmeno per sogno. Lo ha detto Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes e della scuola omonima. Ospite del talk di LA7 “Otto e Mezzo”, venerdì 13 gennaio, l’esperto ha blastato la conduttrice Lilli Gruber: “Se l’Italia si aspetta di avere una bella fetta della ricostruzione? Ma quale? Non credo proprio! Questa guerra durerà ancora parecchio e non ci sarà alcuna corsa all’oro. L’Ucraina è semidistrutta anche nelle infrastrutture e ci sono milioni di profughi”.

Poi ha fatto una terribile previsione: “Lo dico con sofferenza,le aspettative sono superiori alle possibilità e alla volontà. Se riusciremo a sospendere i combattimenti e a congelare il conflitto, la reazione non sarà di aiutare gli ucraini, ma che il problema è risolto. E si aspetterà la prossima crisi”. Caracciolo ha confermato che la linea di Meloni sull’Ucraina non ha secondi fini, anzi è molto chiara (“facciamo quello che ci dicono gli americani, Kiev deve sapere su chi contare”) nonostante non sia condivisa in toto dal resto del governo e perfino da parte di Fratelli d’Italia.

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