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Migranti, Paragone sotterra la dem Morani: "Mi fa sorridere...". Flop dell'Ue

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L'Europa sui migranti "è ferma alla casella del via". Gianluigi Paragone nel corso della puntata di Omnibus, su La7, di martedì 10 gennaio risponde alla dem Alessia Morani che attacca il governo sulla gestione dei migranti e delle Ong. "Mi fa sorridere, sostiene che non si è fatto un passo in avanti rispetto alle trattative con l'Europa" dopo l'incontro di Giorgia Meloni con la presidente della Commissione Ue Ursula von dr Leyen "ma l'Ue è in una contraddizione pazzesca", spiega il leader di Italexit. 

 

La Svezia dice no all'accordo sulla redistribuzione, ad esempio. Ma "non vincono non i sovranisti perché mi sembra che in Francia non siano al governo, è che ogni Stato ha le sue esigenze" afferma Paragone ribaltando le teorie dell'esponente del Pd. Morani allora ribatte in Francia Marine Le Pen ha protestato per il porto che l'Eliseo ha concesso alla Ong dopo il diniego dell'Italia, spingendo poi Macron a una sorta di ostruzionismo tardivo.

 

"Ma la Francia resta quella di Ventimiglia", ribatte Paragone. "L'Europa non ne viene a capo di una", continua citando le posizioni delle Ong che denunciano che l'assegnazione di porti sicuri troppo lontani allungano le sofferenze dei migranti a bordo delle navi: "Si può anche condividere, ma è una scelta del governo" afferma il leader di Italexit che ricorda i rischi insiti nel "business dell'accoglienza" come è oggi, visto che quando poi i migranti vengono inseriti nel sistema "ci troviamo anche davanti a storie come quella legata suo malgrado al deputato Soumahoro". "È il potere dei più buoni, il business dell'accoglienza. Servono più soldi? Ma i Comuni non ne hanno - conclude Paragone - c'è un sindaco di un paese che mi deve 15mila euro ma non me li può dare perché non ha soldi in cassa", confida, "la situazione è questa". 

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