Riecco Roberto Saviano, a raffica contro Salvini e Meloni: "Dissociato", "mente"
Anno nuovo vecchie abitudini, Roberto Saviano in una intervista fiume a La Stampa torna all'attacco dei suoi bersagli preferiti, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Ma bacchetta anche i giovani italiani ed europei che al contrario dell'Iran "non si stanno battendo contro il populismo, ma anzi in molti casi lo stanno favorendo".
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Lo scrittore di Gomorra risponde poi a una domanda sulla proposta del ministro Salvini di mettere in carcere gli "eco-warriors" che imbrattano i muri: "Su questo punto sarebbe interessante rispondessero i promotori del referendum in materia di Giustizia, tra questi anche Salvini. Il leader leghista è politicamente dissociato", attacca Saviano secondo cui il vicepremier "va a vento. La sua politica non ha nessuna logica. Vuole solo rincorrere, come gli ignavi descritti da Dante, una bandiera senza colore. La sua bandiera è quella del consenso momentaneo, ma bisogna essere molto cauti nell'invocare pene esemplari. Salvini per i responsabili di un partito che, per ipotesi, avessero sottratto ingenti fondi pubblici, mettiamo 49 milioni, cosa farebbe? Invocherebbe la pena di morte?". Quella che sembra una boutade è, incredibilmente, una ipotesi concreta secondo lo scrittore. "Non lo è. Il dibattito sulla reintroduzione sulla pena di morte, nei prossimi anni, sarà centrale. Si parte dagli eco warriors per attirare solo la rabbia. È tipico di Salvini", argomenta Saviano.
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Sulle nuove regole per le Ong del governo, Saviano attacca a testa bassa: "l'obiettivo vero di questa legge è non avere testimoni nel Mediterraneo, non c'entra nulla far rispettare il diritto internazionale come sostiene Meloni, mentendo tra l'altro". Quale sarebbe la menzogna? "Ha chiamato "traghetti" le Ong che sono ambulanze del mare, che salvano vite, e che tra l'altro agiscono sempre dopo aver avvertito la Guardia Costiera. Nessuna inchiesta ha mai dimostrato contatti tra trafficanti e Ong. È una battaglia ideologica per confondere il dibattito politico. Tanto è vero che quando si parla di redistribuzione dei migranti sono proprio gli alleati di Meloni e Salvini che non la vogliono: si oppongono i polacchi, la destra ungherese", salmodia Saviano.