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Omnibus, il politologo Campi spegne la polemica della sinistra sul MSI: “Da FdI solo due post”

Valentina Bertoli
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Ignazio La Russa ricorda il settantaseiesimo anniversario dalla fondazione del Movimento sociale e la polemica monta. Il post incriminato, in cui il presidente del Senato ricorda il padre Antonio, segretario della Fiamma tricolore, suscita reazioni accese e scatena le critiche della sinistra. A “Omnibus”, programma di attualità e politica di LA 7, il politologo Alessandro Campi chiarisce il fatto: “Fratelli d’Italia non ha richiamato alla memoria il Movimento sociale. È stato il partito più parlamentarista”.

 

 

Un ricordo familiare difficile da gestire. Ignazio La Russa, impegnato a dirigere l'aula di Palazzo Madama nell’approvazione della prima manovra dell'Esecutivo di Giorgia Meloni, viene travolto dall’opposizione durissima del Pd. Per ricordare la data di fondazione del Msi, il presidente del Senato pubblica un messaggio rivolto al padre Antonio: “Nel ricordo di mio padre, che fu fra i fondatori del Movimento sociale italiano in Sicilia e che scelse il Msi per tutta la vita, la via della partecipazione libera e democratica in difesa delle sue idee rispettose della Costituzione italiana”. Scoppia un putiferio e la sinistra chiede le sue dimissioni. 

 

 

È il professore Alessandro Campi, ospite di Gaia Tortora a “Omnibus”, ad esprimersi sul tema e a prendere una posizione esplicita. “Vogliamo restare nella polemica della politica contingente o tentare un’analisi storica, noiosa ma necessaria?”: ha esordito con una domanda retorica il politologo presente in studio. Poi ha continuato: “Si sono fatte impropriamente le celebrazioni del Movimento sociale. Il tutto è stato ridotto a due post. Non c’è stata un’iniziativa politica di Fratelli d’Italia, celebrativa in senso letterale”. Campi ha allora provato a sostenere una ricostruzione storica e un giudizio politico chiaro: “Il Movimento sociale era il partito non propriamente liberale che raccoglieva gli sconfitti della Repubblica sociale italiana. È anche vero, però, che quel partito paradossalmente è stato il più parlamentarista. La classe parlamentare del Movimento sociale era composta da conoscitori profondi dei meccanismi politici. Il Msi era un tenace difensore dell’istituzione parlamentare, un partito con delle pagine di storia rispettabilissime”. 

 

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