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Mihajlovic, Mentana: "Guerriero? Non vorrei che..." Cosa non dobbiamo dimenticare

Giada Oricchio
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La morte prematura di Sinisa Mihajlovic a soli 53 anni per una leucemia mieloide acuta ha colpito il mondo del calcio e non solo. Sono molti i volti noti che hanno espresso cordoglio per l’ex grande calciatore, figlio di madre croata e padre serbo. Enrico Mentana, noto tifoso interista, ha consegnato a Facebook la sua stima per Mihajlovic. Il direttore del TgLA7 ha scritto sul social: “Guerriero, umano, lezioni di sofferenza: tutto vero. Ma non vorrei che si dimenticasse una cosa: è stato il più formidabile battitore di punizioni e angoli che si sia visto nel campionato italiano”.

Un ricordo molto misurato e limitato alle gesta in campo: Mentana ha chiaramente preferito non invadere la sfera intima e privata di un dolore così grande per una famiglia raccontando aneddoti veri o presunti sulla sua amicizia con l’ex mister del Bologna.  Sinisa Mihajlovic, campione di Roma, Lazio, Sampdoria e Inter (successivamente fu allenatore in seconda dei nerazzurri sotto la guida di Roberto Mancini), era uno dei più grandi specialisti dei calci piazzati grazie a un sinistro potente e preciso: da giovanissimo conquistò la Coppa dei Campioni con la Stella Rossa segnando 28 gol su palla inattiva, un record mai battuto. Da allenatore, fu soprannominato “il sergente” per il forte temperamento. Il presidente del Coni Giovanni Malagò gli ha reso omaggio con queste parole: “L'uomo ha superato il giocatore e il tecnico, già di per sé enorme”.

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