Otto e mezzo, Scanzi gela il Pd su Qatar: "Parte lesa? Cosa accade in queste ore..."
"La questione morale a sinistra è aperta da sempre, da quando la aprì Enrico Berlinguer e una delle persone che lo attaccò di più, accanto a Bettino Craxi, fu Giorgio Napolitano, espressione dell'ala migliorista del Pc...". Andrea Scanzi la prende da lontano nel commentare lo scandalo mazzette al Parlamento europeo che rischia di travolgere la sinistra italiana. "Se la sinistra avesse affrontato di petto la questione morale, oggi Beppe Grillo farebbe ancora il comico", spiega il giornalista del Fatto quotidiano nel corso della puntata di martedì 13 dicembre di Otto e mezzo, su La7. Ma analisi storiche a parte, ora ci sono nuovi soggetti che stanno collaborando con gli inquirenti belgi nell'ambito dell'inchiesta che ha travolto l'ex dem Pier Antonio Panzeri e la vicepresidente dell'Europarlamento Eva Kaili. Inoltre nuovi elementi di indagine sulla presunta corruzione del Qatar potrebbero uscire presto.
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Il Pd, dal canto suo, si ritiene "parte lesa". "Siamo sconcertati per le notizie relative all’inchiesta giudiziaria in corso a Bruxelles. Notizie che ci spingono e tenere una linea dura e ad esigere la massima inflessibilità. Gli atti e le condotte che stanno emergendo sono, infatti, di una gravità assoluta e minano la reputazione dell’istituzione", afferma in una nota la segreteria del Partito democratico. "Tutti gli atti parlamentari dimostrano che gli eventuali tentativi di influenzare le decisioni assunte dalla delegazione del Pd al Parlamento europeo si sono rivelati infruttuosi, visto che le posizioni assunte e i voti espressi sono stati i più rigidi nell’esprimere una dura condanna del Qatar su questioni di fondamentale importanza", si legge. E ancora: "Il Pd, in questa vicenda, è parte lesa e si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario in corso".
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Parole inevitabili, ma "il Pd deve stare attento, è ovvio che è parte lesa laddove si parla di persone oneste. Ma Panzeri viene da quel mondo lì, e nelle ultime ore sono stati posti i sigilli agli uffici di ex collaboratori di europarlamentari del Pd, non indagati al momento. Visto che stanno parlando in tanti, come Francesco Giorgi", compagno di Kaili, "pare che la vicenda si stia allargando e potrebbe travolgere esponenti del Partito democratico" avverte il giornalista. Se così fosse, "altro che parte lesa, sarebbe parte integrante". Sembra, conclude Scanzi, "che siamo solo all'inizio di questo scandalo".