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Cartabianca, Paolo Mieli e il vizietto della sinistra: "Quando li pizzicano..."

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Certe dinamiche nei partiti della sinistra italiana sono nella norma. Il silenzio assordante e le alzata di spalle dopo lo scandalo delle presunte tangenti del Qatar nel Parlamento europeo che ha travolto tra gli altri l'ex dem Antonio Panzeri sono l'argomento principale di Cartabianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rai3. L'editorialista del Corriere della sera non fa sconti alla galassia politica che rischia di uscire a pezzi dallo scandalo: "Nei partiti di sinistra c’è un entra ed esci: fai il ministro poi l'uomo delle grandi aziende, delle banche, se ti va male il lobbista. È così da anni e sembra una cosa normale, poi se li pizzicano stanno tutti zitti...". 

 

"Ora dicono aspettiamo i tempi della giustizia", spiega Mieli che amaramente ammette: "Di Panzeri ce ne dimenticheremo, come di altri" esponenti del Pd accusati in altre inchieste. "Che grado di memoria c'è? Hanno tutti questo atteggiamento. Stiamo zitti, tra un po' è Natale... La scorsa settimana c'era il caso Soumahoro, ora questo" ma il Pd sembra intenzionato a non affrontare il problema. 

 

Anche perché il Pd è praticamente acefalo, ricorda il giornalista, Enrico Letta è in carica fino al nuovo congresso, i candidati in lizza sono per l'appunto ancora solo candidati. "Io chiedo una riflessione" al Pd, afferma Mieli che ricorda la differenza fondamentale tra la sinistra Italia e quella di altri Paesi: il Pasok "ha sbattuto fuori Eva Kaili" appena sono stati trovati i soldi che secondo l'accusa le avrebbe dato il Qatar. Da noi "Panzeri è stato sospeso da quelli di Articolo 1 in attesa di accertamenti che non arriveranno mai...". 

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