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Otto e mezzo, Braidotti a mitraglia su Meloni: "Ho qui una lista...". Gruber sconvolta

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Si rivede ospite di Lilli Gruber la filosofa Rosi Braidotti dell'università di Utrecht. Nella puntata di giovedì 8 dicembre la studiosa è un fiume in piena. Oggetto delle attenzioni di Braidotti naturalmente è Giorgia Meloni e il governo di centrodestra. La filosofa premette che le "grandi sconfitte di questo governo sono le donne, perché l'Italia è il fanalino di coda per i diritti LGBTQ". Neanche il tempo per capire il nesso tra le due affermazioni, che la studiosa risponde al tema della puntata: è già cambiata Meloni o è la stessa della campagna elettorale? "Oui je suis Giorgia... è un po' confusa la situazione. È cambiata perché è diventata presidente del Consiglio, anche se al maschile... Non è cambiata perché si ritiene sempre la leader di una rivoluzione culturale di destra" ma un conto è "vincere le elezioni, un altro portare avanti una rivoluzione culturale". 

 

Insomma, Meloni è "una draghiana di destra per l'economia, una donna di estrema destra per politica interna e diritti civili". Braidotti a questo punto tira fuori una lista su cosa "vuol dire essere di destra per Meloni" inizia a snocciolare: innanzitutto "rinunciare all'antifascismo". E ancora il "tono del governo", tra "vittimismo, aggressività, prepotenza, maleducazione..." E poi "provocazioni che non stanno né in cielo né in terra, leggi scritte coi piedi come i rave party...". Non basta, la premier da ultimo "crea un culto della sua personalità". Insomma, un fiume in piena che la conduttrice fatica ad arginare: "Devo dare la parola anche ad altri perché lei qui ha scatenato un dibattito...".

 

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