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Otto e mezzo, Scanzi denuncia il clima di odio ma sputa veleno contro Meloni e Salvini

Giada Oricchio
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Le minacce al premier Giorgia Meloni e il continuo ricorso al linguaggio dell’odio: se ne parla a “Otto e Mezzo”, il talk del preserale di LA7 condotto da Lilli Gruber. Durante la puntata di mercoledì 7 dicembre, il giornalista Andrea Scanzi ha negato che l’opposizione usi termini incendiari e ha puntato il dito contro il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “Ha solo la prima marcia, non riesce a cambiare argomento. O mette la prima e va a sbattere contro il muro o mette la retromarcia. Ci ricordiamo la destra degli ultimi anni? I toni che ha usato contro i migranti e contro i rom, contro gli omosessuali, la comunità LGBT, le minoranze e le religioni non gradite? Questo è il tema”.

La firma de “Il Fatto Quotidiano” ha ricordato che né il segretario Pd Enrico Letta né il leader del M5s Giuseppe Conte hanno polemizzato e protestato, ma senza far ricorso a dichiarazioni iconoclastiche e violente, mentre la lista di Salvini e Meloni per aggredire il dissenso è piuttosto lunga (“ti potrei fare una lista sconfinata”).

Scanzi era molto colpito dalla violenza verbale contro Meloni alla quale ha espresso massima solidarietà (un hater ha scritto sui social che avrebbe ucciso lei e la figlia se avesse abolito il RdC, nda) e ha rivelato: “Il clima è intollerabile, il web è diventato una cloaca. C’è questa idea secondo cui in Rete si può scrivere qualsiasi cosa. Non è così, non è il far-web. Io ho delle pagine social abbastanza forti e da due anni e mezzo faccio dalle 15 alle 20 querele al mese perché mi arrivano insulti e offese da meloniani, salviniani, renziani, grillini… speriamo che questa vicenda faccia aprire gli occhi a chi deve legiferare”.

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