L'Aria Che Tira, Marcello Sorgi smaschera i finti pacifisti. E Gomez sbotta
“In Italia si sfrutta il pacifismo”, “Non te lo consento”. Duro botta e risposta tra Marcello Sorgi e Peter Gomez a “L’Aria che Tira”. Durante la puntata di mercoledì 30 novembre, la conduttrice Myrta Merlino ha affrontato il tema spinoso dell’invio di armi all’Ucraina per resistere all’invasione della Russia: il governo Meloni è fedele alla linea Nato, mentre l’ex premier Giuseppe Conte, oggi leader del M5s, si è trasformato in un pacifista senza pace. Fra gli ospiti del talk di LA7, c’era Nikolai Lilin, già biografo di Putin, che ha espresso la sua opinione e al tempo stesso ha promosso il nuovo libro “Ucraina, la vera storia”.
L’occasione ha dato modo a Marcello Sorgi, ex direttore de “La Stampa”, di dire che è in atto una grande strumentalizzazione: “In Italia, la maggioranza è d’accordo nell’aiutare l’Ucraina con le armi e una minoranza, negli ultimi tempi più consistente anche per ragioni qualunquistiche, è contraria. Nella parte minore pescano legittimamente scrittori come Lilin e giornali pacifisti. Poi c’è Conte che, un po’ meno legittimamente, dopo aver avuto posizioni a favore dell’aiuto militare, adesso capovolge la posizione per prendere voti in quell’ambito. Semplicemente sono felici di vendere libri, aumentare le tirature dei giornali, avere più ascolti tv e avere voti in una minoranza che non ha capito cosa sta succedendo”.
L’idea di una speculazione a tavolino ha indignato Peter Gomez che si è sentito chiamato in causa per la linea editoriale de “Il Fatto Quotidiano”. Il direttore del sito ha replicato: “Al contrario di te, io non penso che sei un cretino se non la pensi come me. Hai posizioni diverse dalle mie, hai diritto a sostenerle così come io ho diritto a sostenere le mie. Si chiama democrazia! Non hai il diritto di sostenere che qualcuno lo fa per interessi di bottega, non te lo consento”. Con calma e maliziosa noncuranza, Sorgi ha ribadito il concetto di “verità scomoda” e Gomez ha ribattuto indispettito: “Come tu credi nella tua posizione, io credo nella mia. La tua di dà prebende rispetto all’establishment, la mia no, però non credo che te lo faccia senza convinzione. Smettila!”.