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Luigi Di Maio inviato speciale? Schiaffo dai Paesi del Golfo: "Umorismo dell'Ue"

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Non è solo il centrodestra che non vuole Luigi DI Maio riciclato come inviato speciale Ue nel Golfo persico, incarico si cui si parla da tempo per l'ex ministro M5s rimasto fuori dal Parlamento. Ebbene, a pensare che non sia il posto giusto per lei sono gli stessi Paesi con cui dovrebbe andare a trattare importanti forniture di gas e risorse energetiche. La candidatura di Di Maio sarebbe stata avanzata dal governo di Mario Draghi e ha suscitato subito qualche malumore. 

 

“Mandare Di Maio nel Golfo dimostra che l’Ue non è seria”, ha scritto giorni fa Le Monde citando le parole di Cinzia Bianco, esperta della regione al Consiglio europeo sulle Relazioni estere. Ebbene, secondo quanto riporta il Fatto quotidiano, questa dichiarazione è stata rilanciata, via Twitter, dal capo del Centro di ricerca sulle politiche pubbliche di Dubai, Mohammed Baharoon. Che ha rincarato la dose: “La nomina di Luigi Di Maio deve avere un profondo senso dell’umorismo europeo che mi sfugge”.

 

Baharoon ha poi parlato con il giornale The National, affermando che Di Maio “ha rovinato le relazioni del suo Paese con due dei principali Paesi del Ccg”. La nomina "è piuttosto curiosa considerando il suo background politico. Mi chiedo come un simile background aiuterebbe l’Ue”, dice Baharoon. Dania Thafer, direttrice esecutiva dell'americano Gulf International Forum, ha detto poi che “se l’obiettivo è approfondire i legami con il Gcc, in particolare gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita" quella dell'ex M5s "potrebbe non essere la scelta ideale”.

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