Soumahoro, "mollato senza rimorso": Mentana smaschera l'ipocrisia sinistra
Prima lanciato e innalzato sugli altari come un trofeo, poi lasciato cadere nella polvere. La sinistra ci ha abituato a innamoramenti repentini seguito da altrettanto rapidi abbandoni e la vicenda di Aboubakar Soumahoro non può che essere letta anche in quest'ottica. A dedicare un post che che sembra cucito addosso al deputato dell'alleanza Verdi-Sinistra mollato da chi lo ha candidato dopo l'inchiesta della procura di Latina sulle cooperative della suocera e della moglie è il direttore del Tg La7 Enrico Mentana. Il giornalista non lo cita mai direttamente, ma quanto scrive non lascia spazio a troppi dubbi.
"Il meccanismo è sempre uguale, nasce da uno stesso riflesso condizionato: si innalza una figura a simbolo della lotta su temi e battaglie che non ci piace né vedere né affrontare, quasi sempre nel sud non illuminato dalle fiction, la si gonfia esaltandola e lusingandola, finché invariabilmente non esplode per varie umane contraddizioni", scrive Mentana.
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Poi quella che ha tutta l'aria di una stoccata ad Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che Soumahoro lo hanno candidato: "A quel punto la si molla all'istante, e con lei - senza alcun rimorso - le sue battaglie e le piaghe che combatteva. Come fu per l'archetipo: morto Masaniello la sua gente mazziata torna nell'ombra, senza più voce. Li chiamiamo invisibili perché in fondo siamo i primi a non volerli guardare".