DiMartedì, Elsa Fornero umilia Di Battista: "Sa cosa mi sarebbe piaciuto?"
L’allievo e la maestra: “L’avrei voluta ai miei corsi di macroeconomia”. Siparietto fra Alessandro Di Battista e Elsa Fornero a “diMartedì”. Durante il talk politico di La7, martedì 22 novembre, l’ex esponente del M5s e la professoressa di Economia si sono confrontati sul debito pubblico.
Dopo aver rivendicato che il governo Monti (ne fu ministra del Lavoro, nda) non è stato “un colpo di Stato imposto dalla UE per sostituire l’esecutivo Berlusconi”, Fornero ha difeso il pareggio di bilancio strutturale in quanto va a favore delle future generazioni che non dovrebbero affrontare la vita lavorativa gravati dei debiti dei padri: “E’ anche per i suoi bambini… se io spendessi a debito soltanto per rimettere in carreggiata questo Paese sarei d’accordo e lo farei subito insieme a lei, ma se tutte le volte facciamo debito un po’ per le pensioni, un po’ per le stravaganze delle Leggi di bilancio non va bene”.
Di Battista non ha esitato a contraddirla: “Lungi da me difendere un governo Berlusconi, ma l’allora lettera Trichet-Draghi fu un atto ostile contro l’Italia. Fondamentalmente quell’esecutivo non volle prendersi responsabilità su atti difficili che poi fece il governo tecnico in ossequio a quella lettera: riforma delle pensioni, superamento dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori e istituzione del pareggio di bilancio in Costituzione”.
Poi Dibba si è infervorato e ha urlato: “In un momento storico drammatico fare debito è l’unico modo per attuare politiche sociali”. La replica ha impressionato l’accademica: “Mi sarebbe tanto piaciuto avere lei come studente nei miei corsi di macroeconomia” e il conduttore Giovanni Floris ha chiosato sibillino: “Pensa quanto prendeva…”.
La missiva cui fa riferimento Di Battista è quella della Bce del 5 agosto 2011. Il documento riservato, firmato dai vertici entranti e uscenti della Banca e inviato al Governo italiano condizionava il sostegno europeo all'Italia all’adozione di drastiche misure di risanamento economico.