Otto e mezzo, “questo Pd non si deve salvare”. Feltri demolisce la sinistra radical-chic
La strada giusta per salvare il Pd è dare il sostegno alla candidatura di Letizia Moratti in Lombardia? Il quesito viene posto a Stefano Feltri, direttore del Domani, nel corso della puntata del 17 novembre di Otto e mezzo, programma tv serale di La7 con la conduzione di Lilli Gruber: “Per salvarlo - sentenzia Feltri - ci vuole molto di più e non è detto che sia neanche auspicabile che il Pd si salvi. Il sondaggio uscito sulla Lombardia dice che Moratti, con il sostegno del centrosinistra, avrebbe dieci punti in più dei candidati di centrosinistra di matrice Pd, riuscendo quindi a battere Attilio Fontana della Lega. Il Pd non ha un nome in Lombardia, non ha nessuna alternativa migliore, ha fatto l’intera campagna elettorale sostenendo che ci fosse un pericolo fascista in Italia. Moratti si è staccata dal centrodestra, per ragioni tattiche, ma se uno crede che in Italia bisogna fermare questa destra e hai un nome per farlo… È l’unica opzione possibile, anche se viene dall’altra parte. È la cosa migliore per far perdere gli avversari”.
La polveriera Pd è senza fine: la scissione è dietro l'angolo
“D’altra parte - sottolinea ancora Feltri - questo Pd ha governato con Matteo Salvini, con Matteo Renzi, con Giuseppe Conte, con Luigi Di Maio, con il Movimento 5 Stelle, non è che ha una purezza identitaria da difendere, è un partito conservatore nelle persone che lo votano, sono persone ad alto reddito. Il Pd ideale non avrebbe niente a che fare con Moratti, questo Pd qui non ha niente di meglio”.