Otto e mezzo, rancore senza fine di Giannini per Meloni: “Indecente e inumana”
È cambiato qualche cosa sui migranti? La domanda viene posta a Massimo Giannini, direttore de La Stampa, nel corso dell’edizione dell’8 novembre di Otto e mezzo, il talk show di La7 condotto da Lilli Gruber. Il giornalista risponde così: “Un tempo si diceva ‘Ce lo chiede l’Europa’, adesso si dice che lo chiedono gli italiani. Io non lo so… So quello che vedo. Io ho visto uno spettacolo indecente, sbarchi selettivi molto al di là dell'umanità, di gran lunga, si fa politica sulla pelle dei disperati. Anche se alla fine sbarcheranno tutti in un modo o nell’altro. I migranti sono stati un modo per riproporre una bandiera indentitaria in una fase in cui c’è bisogno di tutt’altro. Gli italiani chiedono tutt’altro. Se questo è la scelta del governo di destra, che fa la destra, nel peggiore dei modi, si deve solo al fatto che si cerca di trovare altrove una compensazione per quello che serve al Paese. Il nostro governo fa le stesse cose, con modalità solo minimamente diverse da quelle del governo gialloverde, purtroppo non è cambiata neanche l’Europa”.
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“È evidente - continua sullo stesso tema Giannini - che ci sia una responsabilità europea, nasce dal Trattato di Dublino e i tentativi di modificarlo. L’Italia non ha fatto una battaglia contro l’obbligatorietà dei ricollocamenti. Neanche Mario Draghi ci è riuscito. L’Europa non fa il suo dovere, non c’è dubbio, ma i primi a doverlo fare, in nome dell’umanità siamo noi. Qui si confonde la gestione del fenomeno migratorio sul nostro territorio con la necessità inderogabile di salvare vite umane in mare. Prima - conclude il direttore del quotidiano piemontese con le critiche al governo Meloni - salvali, poi parliamo di tutto il resto. Il primo dovere, sulle leggi del mare, le convenzioni internazionali e nella nostra Costituzione, è salvare chi sta annegando, fine”.