Migranti, Italo Bocchino: "Conte e Letta da ridere". Scintille con Feltri e Scanzi
A Otto e mezzo si parla della linea dura del governo con le Ong. Il direttore di Domani Stefano Feltri nella puntata di lunedì 7 novembre del programma di La7 afferma che il piano del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è "peggio" di quello di Salvini, una "escalation" rispetto al Conte 1 mentre Giorgia Meloni aveva parlato di un blocco navale "e adesso abbiamo visto cos'è, il solito show".
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Andrea Scanzi sottolinea che l'obiettivo principale del governo è "difendere i confini" e attacca l'espressione usata da Piantedosi, quella dei "carichi residuali" per riferirsi ai migranti che non sono fatti sbarcare per motivi di salute e che il governo chiede che vengano accolti dal Paese di bandiera della nave. "Vi sembra umano? Questo è fare i forti con i deboli", attacca il giornalista del Fatto quotidiano.
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La parola passa a Italo Bocchino, del Secolo d'Italia, che per rispondere ai due cita il sondaggio presentato oggi al Tg La7 di Enrico Mentana, con Fratelli d'Italia vicino al 30 per cento: "Evidentemente c'è un gradimento dell'azione di governo...". Poi va all'assalto di M5s e Pd. Giuseppe Conte "fa ridere quando dice che è una vergogna, era il premier dei decreti Salvini con i porti chiusi. E fa ridere il Pd che si era detto a favore del blocco navale di Sofia 3", dice l'ex esponente di Alleanza nazionale e Fli.
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Parole che indispettiscono il giornalista del Fatto che inizia a protestare. "Ecco che è partito Scanzi...". "Io parto quando voglio, Bocchino, non decidi tu" replica. Bocchino poi duella con Feltri, infine fa l'esempio che taglia la testa al toro. I migranti della nave arrivata in serata a Reggio Calabria sono stati fatti tutti sbarcare perché nell'ambito di un'operazione Sar di soccorso in mare. Quello portati dalle Ong a Catania sono entrati "violando le leggi italiane". Discorso chiuso.