Greta Thunberg, gesto clamoroso: "È ora di lasciare il megafono..."
Greta Thunberg sta per lasciare la "prima linea" dell'attivismo per contrastare il cambiamento climatico? Le ultime parole della 19enne svedese diventata la paladina dell'ecologismo mondiale a 4 anni dal primo Friday for future starebbe per lasciare lo scettro, anzi il megafono, nelle mani di altri. "Adesso dovremmo ascoltare le testimonianze e le esperienze delle persone più colpite dalla crisi climatica. È ora di consegnare il megafono a coloro che hanno davvero storie da raccontare", ha detto Thunberg all’agenzia di stampa svedese TT.
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Parole che fanno pensare a un maggiore coinvolgimento, nel movimento ecologista, di persone provenienti da Paesi su cui gli effetti del riscaldamento globale hanno colpito più duramente. L'attivista ha annunciato di essere pronta a passare il testimone, dal momento che ora il mondo "ha bisogno di nuove prospettive", a chi è direttamente coinvolto dagli effetti del cambiamento climatico. A quattro anni dal suo primo sciopero scolastico per il clima davanti al parlamento svedese, l'iniziativa di Thunberg si è trasformata negli anni in un enorme movimento globale che ha coinvolto milioni di giovani ma che ha attirato anche numerose critiche per l'assenza di proposte oltre alla mera protesta.
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Per il momento, Greta tiene ancora il megafono e sparsa a zero sulla Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici che definisce la fiera del "greenwashing", ovvero l'ambientalismo di facciata delle multinazionali come Coca-Cola. Una posizione, la sua, ribadita in coincidenza con l’avvio dei lavori a Sharm El Sheik, in Egitto. "La Cop27 è sponsorizzata da Coca-Cola, il primo inquinatore mondiale per la plastica, che produce 120 miliardi di bottiglie usa e getta ogni anno" si legge sul profilo Twitter di Thunberg. Le parole in realtà non sono sue ma di James Melville, influencer britannico rilanciato dall’attivista. Secondo il portale di informazione Cornwall Live, tra le campagne di Melville ne figurano anche alcune contro green pass e lockdown anti-Covid-19, definiti "autoritari e draconiani".