Paolo Ruffini sugli insegnanti: favorevole all'aumento dello stipendio
Paolo Ruffini senza freni. L'attore, che uscirà nelle sale con "Ragazzaccio" - il suo ultimo film - su RTL 102.5 racconta: “Io a scuola? Mi dicevano: intelligente, ma non si applica”. E poi parla dei docenti: "Sono favorevole all'aumento del loro stipendio, insieme a quello delle Forze dell'Ordine". “Ragazzaccio” è un film che è stato girato in una sola settimana, nel cast ci sono Giuseppe Fiorello, Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore, Alessandro Bisegna e Jenny De Nucci. "Tutto grazie a un cast fantastico. E’ un piccolo miracolo. Andate al cinema”, dice a RTL 102.5.
Il regista sceglie un cast di veri fuoriclasse: Giuseppe Fiorello, Massino Ghini e Sabrina Impacciatore, che non hanno bisogno di presentazioni, e che hanno scelto di abbracciare questo progetto offrendo delle interpretazioni di altissimo valore, consapevoli dell’importanza dei loro personaggi, che rappresentano l'universo del mondo adulto in un film fatto di ragazzi e per i ragazzi, senza regole politicamente corrette, con un linguaggio autentico e sincero, come la storia. “Ragazzaccio" è un piccolo gioiello, una pellicola indipendente girata in una sola settimana, con due unità che hanno lavorato in contemporanea nel marzo 2021, cioè nel pieno delle rigide restrizioni anti covid-19, in assetto produttivo fortemente ridotto, in una location unica, e interamente in interno.
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La cornice storica è essenziale per descrivere lo sviluppo del film, che è ambientato esattamente un anno prima del periodo delle riprese, ovvero nel marzo 2020, quando l’Italia entrava in lockdown, quando parole come “tampone", “vaccino", "immunità di gregge", "protocollo di sicurezza", echeggiavano nei telegiornali ma ancora non si comprendevano fino in fondo. I protagonisti sono Alessandro Bisegna e Jenny De Nucci, attori giovanissimi e di straordinario talento, che fanno propria una sceneggiatura dal tratto delicato e ironico, raccontando della più grande sfortuna che possa capitare ad un adolescente nel pieno del lockdown: innamorarsi. Sarà quel sentimento, nuovo e unico, seppur nato e cresciuto nella virtualità dei social network a insegnare a un bullo che la cosa più contagiosa al mondo non è un virus ma l’amore.