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Sottosegretari governo Meloni, Sangiuliano frena Sgarbi: "Morgan?". L'altolà del ministro

Pietro De Leo
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Un conto sono le suggestioni del confronto pubblico e televisivo. Ben altro conto, però, il governo del Paese. Così Vittorio Sgarbi, tornato sottosegretario alla Cultura quasi vent’anni dopo la prima esperienza (finita non benissimo), ha applicato al secondo i criteri della prima, inondando i media con un paio di proposte. La prima è la creazione di un dipartimento dedicato alla musica da assegnare al cantante Morgan, suo amico, figura ricorrente nel racconto sgarbiano come destinatario ipotetico di miriadi di incarichi.

La seconda è l’idea di musei gratis. Tutte ipotesi che però, appunto, devono fare i conti con il realismo del governo che si pratica sul campo, e non solo sui media e che per questo motivo deve osservare norme e prendere contezza del contesto. Questo pare essere il significato dei commenti del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alle parole del sottosegretario. Il titolare del dicastero del Collegio Romano, partecipando ieri sera, martedì 1 novembre, a Porta a Porta, è stato sollecitato da Vespa sulle parole di Sgarbi. “Lo conosco da trent’anni - ha detto Sangiuliano - ne ho stima, è un grande divulgatore e conoscitore. Per le nomine ci sono anche delle norme che prevedono dei prerequisiti stabiliti dalla legge, dei titoli che vengono richiesti. Non conosco Morgan, non so se ha questi titoli, lo vedremo”.

Una frenata sostanziale, dunque, dettata dalla cautela oggettiva che si deve al rispetto delle norme. E sonora bocciatura, poi, arriva per i musei gratuiti: “Sono assolutamente contrario. Un'altra cosa è fare una politica sociale per i giovani e gli anziani, ma tenere i musei gratis non regge sul piano del conto economico, e poi deprezza il valore delle opere che abbiamo". 

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