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Massimo Recalcati, quell'elogio a merito e sicurezza. "Convertito a Meloni"

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Merito è una delle parole chiave del governo di Giorgia Meloni ed è curioso che sia il tema alla base dell'ultima possibile giravolta di un personaggio idolatrato dalla sinistra radical chic. Parliamo di Massimo Recalcati, psicanalista scrittore e volto noto dei salotti televisivi. Ebbene, l'intellettuale milanese in un articolo pubblicato su Repubblica dal titolo “Rendiamo merito al merito” parla di scuola e istruzione, arrivando ad accusare la sinistra di aver voluto sempre mettere in secondo piano il merito.

 

D'altronde "il comunismo ma anche il primevo socialismo, è per l’uguaglianza assoluta e quindi guai se uno possiede un talento che gli mozzano le mani e si tratta di soviet terribili, presieduti, almeno fino a poco tempo, da giudici e  giudichesse severissimi/e come Concita De Gregorio, Lilli Gruber, Marco Damilano, Massimo Giannini, Giovanna Botteri" si legge su Affaritaliani che elenca i vip della galassia della sinistra, alcuni dei quali riservano da qualche settimana clamorose aperture a Meloni. 

 

Tornando a Recalcati, la prova della sicura "conversione", secondo il sito, non è tanto la sconfessione della sinistra sul merito, ma il contemporaneo l'elogio - a sorpresa - della sicurezza come valore nel giorno in cui, tra l'altro, il governo vara le regole anti-rave. “L’affermazione del merito non significa affatto concepire la vita come una corsa ad ostacoli, né colpevolizzare chi non è in grado di affermarsi come meritevole e capace, così come rivendicare il diritto alla sicurezza non significa affatto escludere politiche dell’accoglienza e dell’inclusione", scrive lo psicanalista." "Nella vita della scuola il significato del merito coincide con il potenziamento dei propri talenti. Non esiste, infatti, una norma standard di cosa debba essere il merito. Questo sarebbe un vero problema: la natura stessa del merito“.

 

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