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Otto e mezzo, Giannini contro La Russa: "Non si può andare oltre l'antifascismo"

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La polemica sul 25 aprile non si arresta. Il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, ospite di Otto e Mezzo nella puntata del 31 ottobre, attacca il presidente del Senato Ignazio La Russa e svela un retroscena sull'intervista uscita sul suo quotidiano.  

"È una questione aperta che non riguarda solo il nostro giornale e il presidente del Senato ma tutta la storia della nostra Nazione. La questione è questa: abbiamo fatto un'intervista al neo presidente La Russa nella quale ha detto alcune cose, a mio avviso di un certo rilievo una delle quali riguardava la celebrazione del 25 aprile" spiega Giannini. "Alla domanda: celebrerà questa festa, il presidente ha risposto: dipende. Certo è che, con tutti questi cortei che abbiamo visto in questi anni, io non sono d'accordo e quindi non lì partecipo. Noi abbiamo riassunto tutto questo con il titolo: 'non celebro questo 25 aprile'. La Russa si è risentito dicendo che avevamo manipolato il suo pensiero" svela il direttore de La Stampa.

"Il presidente ci ha inviato una lettera che ho pubblicato questa mattina insieme ad una mia risposta che è stata: non abbiamo manipolato nulla. Poi già il fatto che la seconda carica dello Stato, ad una domanda precisa sulla celebrazione del 25 aprile che dovrebbe unire tutti gli italiani perché stiamo parlando della fine della peggior dittatura che l’Italia ha visto e che l'Europa ha conosciuto nel 900, risponda dipende... beh per me è un fatto abbastanza agghiacciante. Che vuol dire dipende?" prosegue Giannini che ritiene questa risposta inaccettabile. "La prima cosa che doveva dire era certo che lo celebrerò, poi poteva mettere tutte le precisazioni che voleva ma la risposta doveva essere chiara. Poi poteva condannare tutte le intemperanze che riteneva ma non avrebbe dovuto tentennare. E ancora di più: in quell'intervista disse che siamo ancora fermi su questa discussione in cui dobbiamo andare oltre la contrapposizione tra fascismo e antifascismo. No, non è così per ragioni che riguardano la nostra Costituzione. Noi possiamo andare oltre il fascismo ma non oltre all'antifascismo che è la base culturale ideale e valoriale sulla quale abbiamo costruito la nostra costituzione e la nostra Repubblica. Quel valore non può essere accostato al fascismo, puoi accostare il fascismo al comunismo ma non l'antifascismo: era esattamente il pericolo che segnalava Norberto Bobbio quando diceva che la destra continua a contrapporre comunismo e fascismo e attraverso questa contrapposizione ci porterà a dire che sono equivalenti  fascismo e comunismo e allo stesso modo sono equivalenti fascismo e antifascismo. È esattamente l'operazione a cui stiamo assistendo" conclude Giannini  





 

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