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Crisanti vuole mantenere la paga da medico. L'ospedale avverte: “Niente soldi se non lavora”

Dario Martini
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Andrea Crisanti, il virologo prestato alla politica, neo senatore del Partito democratico, annuncia di rinunciare all'indennità da senatore per non perdere lo stipendio da medico e professore a Padova. Una scelta che non nasconde. Anzi, la rivendica: «È vero, sì. Ho optato per lo stipendio d'origine, composto dall'attività con l'Università di Padova e con l'Azienda ospedaliera». Il motivo? Si guadagna di più. «È una questione di contributi previdenziali, di continuità nel versamento. Me l'hanno consigliato in Senato. Del resto è una cosa che fanno molti magistrati, è una prassi normale», dice al Mattino di Padova.

 

 

Insomma, dal momento che "pecunia non olet", è tutto in regola. Peccato che, dopo poche ore, l'azienda ospedaliera universitaria di Padova emetta una nota durissima: «Non verrà erogato alcun pagamento a fronte della mancata attività dirigenziale e assistenziale del Prof. Crisanti, dovuta alla recente elezione presso il Senato della Repubblica». Insomma, se Crisanti vuole fare il senatore (e su questo non ci possono essere ripensamenti) dovrà rinunciare al lauto stipendio da medico e professore. «Il trattamento economico del docente in aspettativa è dovuto dall'amministrazione di appartenenza, l'Università degli Studi di Padova, la quale riceve dall'Azienda ospedaliera una quota economica sulla base dei servizi effettivamente garantiti a favore dell'Azienda e di conseguenza dei pazienti». In questo caso, sottolinea l'azienda ospedaliera, «è chiaro che gli importanti impegni del Professore presso il Senato non possono prescindere da un'aspettativa dal lavoro precedente, configuratasi anche a norma di legge come aspettativa parlamentare».

 

 

Ci scherza su il collega Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al San Martino di Genova, intervenuto a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1: «Crisanti ha detto che non accetterà lo stipendio da senatore preferendo quello da ricercatore, che è più alto? Questo mi fa piacere, vorrà dire che andrò a lavorare anche io all'Università di Padova, non pensavo fosse così alto lo stipendio». Cambiando argomento, Bassetti valuta molto positivamente la scelta di Orazio Schillaci alla guida del ministero della Salute: «È l'uomo giusto al posto giusto, farà bene». E lo invita ad intervenire sul conteggio dei decessi causati dal virus, che «non è veritiero». «Basta isolamento per i positivi - dice Bassetti - sono otto mesi che non vedo morti Covid».

 

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