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Sulla passerella di Giorgio Armani sfila un dividendo che vale 100 milioni

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Andrea Giacobino
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Giorgio Armani continua a rafforzare il suo gruppo dal punto di vista patrimoniale e punta una fiche da 20 milioni circa su Enel e Inwit. Se i risultati consolidati 2021 solo parzialmente impattati dalla pandemia della Giorgio Armani spa sono noti, infatti, non così per quelli civilistici che hanno visto il bilancio chiudersi con un utile quasi raddoppiato anno su anno da 48,2 a 92,4 milioni, destinato interamente a riserva straordinaria con un patrimonio netto di oltre 2 miliardi. A fine dello scorso anno si è attinto alla riserva straordinaria per distribuire un dividendo di 100 milioni, in aumento dai 90 milioni del 2020, ai soci Armani (99,99%) e Fondazione Armani (0,1%). Il profitto del 2020 è stato spinto dai 38,7 milioni di dividendo incassato dalla controllata Ga Operations e da quello di 25 milioni proveniente da Giorgio Armani Retail. Su un totale di attivo salito anno su anno da 3 a oltre 3,3 miliardi, comprensivo di liquidità per ben 1,3 miliardi, le imprese controllate sono in carico a 589,3 milioni con in testa l'americana Giorgio Armani Corporation (209,8 milioni), seguita da Ga Operations (201,6 milioni) e Giorgio Armani Retail (106,2 milioni). Nell'attivo non immobilizzato compaiono azioni di Enel e Inwit per 6,4 milioni e quote di fondi per circa 20 milioni. A fine 2021 la posizione finanziaria netta è attiva per 972 milioni. L'assemblea ha riconfermato l'intero consiglio d'amministrazione mentre la relazione sulla gestione ha segnalato che «i ricavi consolidati al 3 aprile 2022 evidenziano un recupero di circa il 20% rispetto al corrispondente periodo dell'anno prima».

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