Non è l'Arena, “Meloni umilia Berlusconi”. Lerner gode, ma Sallusti lo strapazza: tentativo vano
Alessandro Sallusti, direttore di Libero, è ospite della puntata del 16 ottobre di Non è l’Arena, talk show di La7 condotto da Massimo Giletti, e viene interrogato sulle indiscrezioni che vogliono un intervento della famiglia di Silvio Berlusconi e dei suoi più stretti collaboratori - Gianni Letta e Fedele Confalonieri - per ricucire con Giorgia Meloni: “Berlusconi ha dei consiglieri, alcuni dei quali sono anche suoi familiari, sono importanti manager, è gente che lui ha sempre consultato nel prendere le decisioni. In questi momenti certi personaggi hanno voce in capitolo con Berlusconi, non col Parlamento. I consiglieri fanno il loro lavoro, che è anche quello di smussare angoli e cercare vie di uscita”.
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Giletti chiede ancora: “Non può essere un rischio mettere all’angolo Berlusconi?”. Sallusti risponde: “Direi chiunque, quando uno non ha vie d’uscita è pronte a tutto. Politicamente mettere all’angolo qualcuno non è una buona idea, ma non credo che Meloni lo stia mettendo all’angolo. Il primo problema è generazionale, alla Meloni non conviene ‘uccidere’ il padre. L’altro problema è che per la prima volta c’è una donna a capotavola, questo non è semplice per nessuno”.
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Si inserisce Gad Lerner nel discorso sui leader di Forza Italia e Fratelli d'Italia: “Non l’avrà messo nell’angolo ma fa un atto di contrizione, facendolo andare a via della Scrofa, facendogli salire quegli scalini che furono del MSI di Almirante. Non si fanno più i vertici del caminetto ad Arcore, è Canossa dopo aver fatto uno sbaglio”. Sallusti lo silenzia subito in maniera netta: “Capisco che provi ad umiliare da una vita Berlusconi, ma non ci riesci. Berlusconi prende atto che la situazione è cambiata. Ci ha messo un po’, aveva in testa un altro film, ma ne prende atto ed è lui che va dal primo ministro. Non capisco dove sia l’umiliazione, non è una Canossa”.