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In Onda, Floris contro Meloni: "Perché l'hanno votata". E in studio cala il silenzio

Giada Oricchio
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“Meloni con i responsabili? Ma che governo è?”. Giovanni Floris, ospite della trasmissione “In Onda” su LA7, sabato 15 ottobre, ha analizzato la crisi del centrodestra dopo il botta e risposta Berlusconi-Meloni e il futuro nebuloso. Il conduttore del talk “di Martedì” ha osservato che le elezioni hanno dato il via libera a un partito di destra che sta facendo scelte legittime: “Abbiamo il presidente del Senato che fa la raccolta dei busti di Mussolini e quello della Camera ultracattolico clericale. Mi colpisce però che siano figure divisive su linee di fratture non attuali. Con queste nomine Meloni non è andata incontro al suo stesso elettorato”.

Secondo Floris, il 26% degli italiani non ha votato la leader di Fratelli d’Italia per nostalgia verso il fascismo o per contrarietà ai diritti civili e alle famiglie arcobaleno, ma in quanto rappresenta “una novità che non aveva alcun legame con le insoddisfacenti maggioranze passate”.

Il giornalista ha indicato due errori molto gravi fatti da FdI: “Adesso gli elettori di Meloni non si sentono rappresentati e se sommiamo questo aspetto al disastro combinato con Berlusconi e FI, sono due errori molto forti commessi al primo atto”. Floris è convinto che Giorgia Meloni non può mettere personaggi di questa destra al Ministero dell’Economia e agli Esteri (“Tajani e al MEF Giorgetti perché si oppone alla destra estrema”) e ha concluso con una disamina sulle gravi conseguenze del “pizzino” di Berlusconi a Meloni (“supponente, offensiva, prepotente e arrogante”) che ha replicato: “Ne manca uno: non ricattabile”.

Secondo Floris, la destra era divisa esattamente come la sinistra ma ha saputo sfruttare bene la legge elettorale e adesso sono riscoppiate le diversità e le criticità. “Meloni e Berlusconi sono due persone che antropologicamente non possono andare d’accordo e alla fine viene fuori – ha detto il giornalista –. Si è visto alla prima occasione in maniera talmente goffa e rovinosa che al primo passo si ricorre a un’operazione ‘responsabili’, ‘patrioti’… ci saranno persone pronte a intervenire in cambio di qualcosa. Ma il punto è politico: la destra rimane Meloni e Salvini più gli aiuti dei responsabili che non danno colore politico alle decisioni? Se è la destra radicale, nazionalista, sovranista si ricordi che ci sono state sfide che ha fallito in tutto il mondo”.

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