Dimartedì, rispunta Varoufakis: Meloni fascista. Scontro durissimo con Giuli
Si rivede in tv Gianis Varoufakis, già ministro delle Finanze della Grecia nel primo governo Tsipras, che ospite di Giovanni Floris a Dimartedì ne dice di tutti i colori su Giorgia Meloni bollata come fascista, emule di Benito Mussolini e via dicendo. La "vittoria di Meloni è un grande successo per l'establishment. Dopo le politiche del Pd, lo scontento è culminato in un governo postfascista che ha accettato la politica economica di Draghi. I postfascisti sono integrati nel sistema che ha portato l'Italia in questa crisi" ha detto Varoufakis affermando placidamente che la leader di FdI è "fascista". Frasi che hanno provocato la reazione di Alessandro Giuli.
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"Meloni rappresenta la destra, una destra con venature sociali che ha origini anche anti-sistemiche, ma non rappresenta il fascismo. Tutto si può dire tranne che sia fascismo quello che abbiamo visto in Italia", spiega il giornalista. "Da giovane era una grande sostenitrice di Mussolini, ma di cosa parla?" ribatte l'ex ministro citando il famoso video di Meloni 19enne. "Ma era una ragazzina, non era una sostenitrice di Mussolini ma ripeteva delle parole d'ordine poi ampiamente smentite", rettifica Giuli ma il greco è un fiume in piena. "Ha sentito il discorso a Vox? Sono fascisti oltranzisti. Meloni è cresciuta nel partito fascista e ora ha sfruttato l'austerity come Mussolini negli anni '20" è la curiosa ricostruzione di Varoufakis.
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L'unica speranza per gli italiani, chiosa l'economista, è che la leader di FdI si riveli non un Mussolini ma un Donald Trump. Giuli ribatte punto per punto, e ricorda a Varoufakis che la sinistra ha perso le elezioni proprio perché ha usato questi argomenti. "Se vuole facciamo un seminario sul Msi che è un partito che è stato mezzo secolo" nell'alveo democratico "ma lei ne uscirebbe con le ossa rotte, intellettualmente a pezzi" sbotta il giornalista.