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Otto e mezzo, “guerra fuori controllo”. L'analista vede nero: arriverà qualcuno peggio di Putin

Luca De Lellis
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Le terribili immagini delle offensive aeree di Mosca su Kiev e altre città ucraine hanno contornato l’intera giornata di lunedì 10 ottobre. Nel corso della puntata di Otto e Mezzo, trasmessa su La7 in prima serata e condotta da Lilli Gruber, si è pronunciata a riguardo un’esperta analista della Russia come Orietta Moscatelli: “Dopo l’attacco al ponte di collegamento tra Crimea e Russia la rappresaglia era prevedibile, per Vladimir Putin era chiaramente una linea rossa da non oltrepassare”.

 

 

Una risposta del genere, che stando ai bilanci del Servizio di emergenza statale ha provocato circa 19 decessi e più di 100 feriti, non è mai giustificabile. Ma il trend sta andando verso la direzione “di una guerra più dura, con conseguenze pesanti. Pensiamo a un inverno in Ucraina senza elettricità, o a un conflitto esteso su tutto il territorio ucraino e, sullo sfondo, questo spettro della minaccia nucleare che comunque rimane”. Il rischio “è quello di una guerra fuori controllo, nonostante i contatti tra Stati Uniti e Russia”. Sulla leadership di Putin è chiaro “che sia un Presidente sempre più indebolito e lo sarà sempre di più nei prossimi mesi. Non aspettiamoci un golpe o proteste di massa nelle piazze russe, ma sono scattati dei meccanismi che erodono il sistema di potere di Putin dall’interno”.

 

 

Il motivo? “Ci sono delle persone che durante la guerra hanno acquisito potere e che non hanno gradito la controffensiva ucraina e la disfatta dell’esercito russo nel mese di settembre. Da sempre al Cremlino – chiosa la giornalista collaboratrice di Limes – un leader indebolito significa lotte interne sanguinose in vista di una successione. E la possibilità che arrivi qualcuno di peggio, purtroppo, è elevata”.

 

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