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Dimartedì, Tabacci linciato per la frase su Di Maio: "Chiudete i microfoni" umiliazione in diretta

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È cambiato il vento, forse anche nello studio di Giovanni Floris, con Bruno Tabacci - stimatissimo ospite abituale a Dimartedì - che viene messo in mezzo e sbertucciato dallo storico Angelo D'Orsi mentre gli altri ospiti e il pubblico se la ridono come non mai. Con l'esponente di Impegno civico, eletto a differenza di Luigi Di Maio, si parla di guerra in Ucraina e delle ricadute economiche per l'Italia e L’Europa. D'Orsi va all'attacco: "L'Unione europea è diventata una succursale della Nato. L'Ue non decide, è l'espressione fintamente politica" dell'alleanza atlantica, "è incredibile negare l'effetto delle sanzioni contro l'Europa e contro l'Italia, mentre queste non hanno prodotto nessun effetto rilevante sulla Russia", argomenta lo storico. 

 

Tabacci manifesta una certa insofferenza per la tesi, e D'Orsi lo prende di mira: "Non si preoccupi, Tabacci. Da uno come lui... È come Candide di Voltaire, vive nel migliore dei mondi possibili - dice lo storico - Mi piacerebbe che lei al di là di questo suo dualismo bianco-nero, buoni-cattivi imparasse un po' dalla lezione di Aldo Moro". 

Il centrista è toccato sul vivo: "È uno scandalo che lei citi la Dc di Fanfani, Moro, De Gasperi...". C'è chi suggerisce: "E Di Maio?". Da qui in poi succede si tutto. "Di Maio il suo lavoro di ministro degli Esteri lo ha fatto" dice Tabacci scatenando un boato e grasse risate tra gli ospiti in studio. Giusto Paolo Mieli cerca di riportare la calma, mentre a Floris non resta che chiedere alla regia di abbassare tutti i microfoni in studio. Poco prima si era sentita una voce fuoricampo: il lavoro di ministro Di Maio lo ha fatto "volando in pizzeria". Sipario. 

 

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