Sallusti a valanga su Rula Jebreal: “Parole infami su Meloni, icona della sinistra elitaria”
"Cara Rula, ma sei scema? Che infamata”. È questo il titolo di apertura dell’edizione del 1 ottobre di Libero, con un editoriale del direttore Alessandro Sallusti a commentare la vicenda della giornalista che ha attaccato personalmente Giorgia Meloni. “Chi ha l'arroganza di pensare di poter scrivere in esclusiva la storia non aveva previsto, e quindi non può accettare, che una piccola grande donna non di sinistra potesse scalare a mani nude la montagna del potere e accomodarsi sulla poltrona più alta, quella di Primo ministro, sull'onda di un voto popolare. La odiano al punto, Giorgia Meloni, da volerla ferire con ferocia sul piano personale, come ha fatto poche ore fa Rula Jebreal, icona di quella spazzatura umana che è diventata la sinistra elitaria e spesso milionaria” scrive il giornalista, che nel suo articolo ricorda l’affondo di Jebreal sul padre di Meloni e le vicende legate al traffico di droga.
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Sallusti è furibondo per una tale presa di posizione: “Giorgia non solo non è suo padre, e già questo dovrebbe bastare, ma dal padre è stata abbandonata che lei aveva un anno e l'ultimo incontro risale all'età di 8 anni. A cosa vuole alludere quindi la Jebreal? Niente, non c'è modo o possibilità di collegare Giorgia a ciò che faceva il padre, semmai merita una medaglia in più, mentre più semplice è collegare Rula Jebreal alla categoria degli infami, cioè di persona che, per aver compiuto azioni particolarmente turpi e spregevoli, si è resa indegna della pubblica stima. Gli infami sono una pessima razza, peggiore degli assassini. Povera sinistra - conclude Sallusti spostando poi il mirino sul Pd - altro che rifondare il partito, il silenzio con il quale ha accolto le parole infami della Jebreal è la prova che il cancro che cova in corpo è inestirpabile”.
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