Vittorio Sgarbi umilia Roberto Saviano. "A chi bisogna resistere..." colpo da ko
Bastano poche righe a Vittorio Sgarbi per rispedire al mittente la valanga di attacchi. talvolta degenerati nell'insulto, dei soliti personaggi della sinistra da salotto. I bersagli, neanche a dirlo, sono i soliti: Giorgia Meloni e Matteo Salvini. La vittoria del centrodestra alle elezioni ha scatenato molti vip che hanno invocato la "resistenza" contro il governo che verrà.
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Come Francesca Michielin, e soprattutto Roberto Saviano, l'unico citato espressamente da Sgarbi. "Leggo #Saviano in tendenza perché gli elettori di Meloni mi 'invitano' a lasciare il Paese", aveva twittato l'autore di Gomorra che si vedeva già su fantomatiche liste di proscrizione: "Questi sono avvertimenti. Questa è l’Italia che ci aspetta. Stanno già stilando una prima lista nera di nemici della patria, alla faccia di chi diceva che il Fascismo è un’altra cosa", ha scritto postando una immagine a sfondo nero con la parola "Resistere scritta in bianco".
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"Ma 'resistere' a cosa? - sbotta su Facebook il critico d'arte - A una coalizione che ha vinto libere elezioni? Che è stata scelta da milioni di italiani? Si chiama democrazia!", scrive Sgarbi. "La sola cosa a cui 'resistere' sono le mistificazioni come queste di Saviano che alimentano odio e rancori. Saviano gioca, come sempre, a fare la vittima. Che è la condizione necessaria per le sua attività di 'marketing' editoriale", è la bordata allo scrittore.
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