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Massimo Cacciari attacca Letta e Pd: "Quale fascismo, perché hanno perso"

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La vittoria del centrodestra era scontata, lo sanno anche a sinistra e la questione viene ben sintetizzata da Massimo Cacciari. Dopo l'esito delle elezioni il filosofo critica prima di tutto la scelta del segretario Enrico Letta, e del Partito democratico, di puntare sull'allarme fascismo. "Non è servito a niente - dichiara all'Adnkronos -. Non avrà fatto perdere voti ma non ha certo fatto guadagnare un voto".

Lo "spauracchio del fascismo sono putta***" per l'ex sindaco di Venezia perché "la dimensione culturale e intellettuale del fascismo è completamente diversa, qui ci saranno quattro deficienti che faranno il saluto romano ma non scherziamo".

Altro che ritorno al fascismo, Giorgia Meloni rappresenta la novità e per questo è stata votata. Lo spiega bene Cacciari: "Perché è stata all'opposizione e non era direttamente responsabile, o almeno non lo appariva. Gli italiani dicono 'proviamoli', e adesso hanno provato la Meloni". Ma il dubbio che Fratelli d'Italia possa trasformarsi in un fuoco di paglia come i Cinque Stelle il filosofo ce l'ha: "Ci sono tutti i presupposti".

 

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