Dimartedì, duello Di Battista-Tabacci. "Pupazzo prezzolato?" succede di tutto
A chi si riferiva Mario Draghi quando parlava di "pupazzi prezzolati" al servizio di Vladimir Putin? Alessandro Di Battista commenta le affermazioni del premier Mario Draghi nel corso della puntata di martedì 20 settembre di Dimartedì, il programma condotto da Giovanni Floris su La7. "Sui nemici esterni credo che si riferisca alla Russia, pupazzi prezzolati non lo so perché credo che sia un dovere da parte del presidente del Consiglio, che fa delle accuse così gravi e infamanti, fare nomi e cognomi altrimenti sono delle boutade che francamente non gli fanno onore" afferma l'ex grillino.
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In studio c'è anche Bruno Tabacci che ha dato vita insieme a Luigi Di Maio a Impegno civico. "Lei è andato in Russia a fare dei servizi giornalistici, un paese dove se dice la parola guerra finisce in galera" attacca il centrista con Dibba che ribatte: "Mi sta dando del pupazzo prezzolato? Vuole dire che Draghi ce l'aveva con me?". "Ma stia tranquillo, lei in Russia non ha detto e c'era la guerra, si è adattato. Draghi ce l'ha con lei? È impossibile avercela con lei" afferma Tabacci non senza una buona dose di velenosa ironia.
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I pupazzi, secondo Tabacci, fanno finta di fare gli interessi di Putin ma alla fine li fanno davvero. Il centrista difende le parole di Draghi, perché alcuni italiani "si sono segnalati per essere pro Putin in tutte le occasioni". Dibba fa notare che gli stessi servizi segreti attraverso l'autorità delegata Franco Gabrielli hanno respinto l'ipotesi che nel famoso dossier dell'intelligence americana sui presunti finanziamenti russi alla politica non ci sono partiti o esponenti politici italiani. "Ma sono prezzolasti politicamente..." conclude Tabacci con Dibba che denuncia le ingerenze in campagna elettorale, ma degli americani a colpi di presunti dossier.