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“Sulla pelle degli italiani”. Friedman non si tiene su Meloni e Salvini: perché mi fanno pena

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L’emergenza bollette e le mosse del governo Draghi per uscire dalla crisi sono al centro dell’edizione del 16 settembre de L’Aria che Tira, il talk show del mattino su La7 che vede Myrta Merlino alla conduzione. Ospite sull’argomento è Alan Friedman, giornalista economico statunitense, che non traccia affatto un quadro sereno per l’Italia: “Il Paese è messo male, siamo di fronte ad una probabile recessione in questo inverno, sia in Italia sia in Germania, a causa della situazione delle bollette. Fortunatamente il governo Draghi ha approvato un pacchetto di 13-14 miliardi, soldi destinati alle famiglie per aiutarle nel problema bollette e alle famiglie per affrontare l’insostenibilità di continuare ad operare quando una bolletta passa da duemila a novemila euro, è impossibile fare business così. Il governo Draghi oggi agisce e ha stanziato in totale 77 miliardi, chi dice che l’Italia ha dato meno soldi della Germania sbaglia, ma i tempi tecnici della pubblica amministrazione per far arrivare i soldi sul conto non sono 48 ore, ma molto di più. La realtà - sottolinea il giornalista americano - è che con 9 giorni tra oggi e il voto del 25 settembre è fisiologicamente impossibile per il governo di Draghi fare altro, questi 14 miliardi sono già un aiuto”. 

 

 

“L'unica cosa - prosegue ancora Friedman attaccando il centrodestra - che mi fa più pena del disagio di chi soffre delle bollette è lo spettacolo della classe politica che fa campagna elettorale sulla pelle degli italiani, chi sfrutta questo tema e la paure giuste e legittime di tutti noi. Salvini promette lo scostamento di bilancio di 30 miliardi, Meloni dice invece di fare altro. La realtà sul pianeta Terra è che l’arte di governare è complesso. Chiunque è al potere deve garantire che i ristori arrivino, ma deve pure portare avanti le trattative europee, come ad esempio sull’extra-tassazione. La recessione porterà alla chiusura di negozi e ristoranti, questa è la verità sul futuro”.

 

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