Tagadà, Nona Mikhelidze sulla guerra in Ucraina: "Russi caduti nella trappola di Kiev, non funziona l'intelligence"
"I russi sono caduti nella trappola di Kiev, non funziona l'intelligence". È la tesi sostenuta da Nona Mikhelidze, responsabile di ricerca dell'Istituto Affari Internazionali, ospite di Tagadà su LA7. Durante la puntata Mikhelidze fa il punto militare sulla guerra in Ucraina analizzando la strategia militare ucraina e le reazioni russe.
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"È successo quello che avevamo anticipato a fine giugno, addirittura mentre era in corso la battaglia di Sjevjerodonec'k e di Lysychansk che l'Ucraina stava perdendo. In quel momento noi avevamo detto che il prezzo che sta pagando la Russia per prendere quelle due città è molto alto, così alto che la presa di quelle due città ha complicato l'avanzata russa nei mesi a seguire" spiega Mikhelidze. "Nei mesi di Luglio e Agosto abbiamo parlato di un periodo di stallo per la Russia mentre per le forze armate ucraine si è trattato di un periodo di transizione perchè stavano preparando la controffensiva che doveva partire a fine luglio. E Infatti il presidente Zelensky ha annunciato ufficialmente la liberazione del sud del paese e il punto principale erano che erano in attesa delle armi, dei cosidetti Hi Mars dagli Satti Uniti" precisa la responsabile di ricerca dell'istituto Affari internazionali.
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Mikhelidze ha poi sottolineato sia la forza della resistenza ucraina ma anche l'importanza dell'invio delle armi occidentali senza le quali Kiev non sarebbe riuscita a liberare i territori occupati dai russi. "Ovviamente non c'è solo la situazione logistica sul quando arrivano le armi ma anche l'addestramento delle forze che devono imparare ad utilizzarle. Poi abbiamo capito che in realtà gli ucraini stavano disegnando una strategia militare quasi eccellente perchè quando è uscita la notizia della controffensiva su Kerson gli ucraini stavano preparando in parallelo due controffensive: quella su Kerson a bassa intensità e la vera controffensiva frontale nella regione di Kharkiv. E i russi sono 'caduti nella trappola' seguendo la narrativa ucraina che diceva che la controffensiva sarebbe partita da Kerson hanno spostato quasi 30mila truppe trovandosi dall'altra parte di Dnipro lasciando scoperte altre parti del fronte rendendo più facile l'avanzata ucraina. Questa operazione ci fa capire come non funziona l'intelligence russa sul campo che non hanno nè previsto nè visto l'avanzata ucraina" ha spiegato l'analista.
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