Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

L'aria che tira, il giurista Mattei gela Myrta Merlino: a chi è servito dare armi all'Ucraina

Luca De Lellis
  • a
  • a
  • a

L’inquietudine per il caro bollette in Italia sta attraversando le menti della gran parte della popolazione. “Io non sono un tifoso in quella guerra, noi dovremmo prendere le distanze e risolvere la questione della crisi energetica che ci butterà in condizioni davvero preoccupanti”. Queste le parole allarmanti utilizzate dal giurista Ugo Mattei che nel corso della trasmissione l’Aria Che Tira, andata in onda su La7 lunedì 12 settembre, è stato più volte incalzato sul tema dalla conduttrice Myrta Merlino.

 

L’ospite in passato si era esplicitamente schierato dalla parte dell’aiuto militare all’esercito ucraino, affinché quest’ultimo si potesse difendere dall’invasione degli uomini di Vladimir Putin. La presentatrice gli ha chiesto quindi se fosse rimasto della stessa opinione. Questa la risposta: “È servito ad avere il petrolio al prezzo che avremo, e purtroppo è servito agli americani e non a noi”. Forse un errore di valutazione è stato quindi commesso dal governo Draghi, che avrebbe potuto cercare di imporre al resto dell’Unione Europea un ruolo da intermediario di pace tra le due forze, invece di alimentare il conflitto facendo il gioco degli Stati Uniti.

 

In maniera un po’ provocatoria Myrta Merlino pone un’altra domanda: “Beh però così è cinico, quei poveretti si riprendono il loro Paese e lei pensa alle bollette?”. Immediata la replica di Mattei: “Ci penso perché sono un pezzo importante del reddito della parte più povera della nostra società e anche del ceto medio. Un ceto medio indebolito in Italia significherebbe una catastrofe anche dal punto di vista della possibilità di governare di chi vincerà le elezioni, che seppur farlocche sono comunque portatrici di una classe dirigente che forse potrà sostituire Mario Draghi”.

 

L’accademico, per concludere, introduce un punto di riflessione: “Ci sono delle questioni sulle quali è giusto che si esprima direttamente il popolo. Per esempio, il rapporto con la Nato e gli Stati Uniti e quello con le Oms per la gestione della sanità. Infatti, stiamo organizzando un referendum autogestito per il 24-25 settembre per affrontare queste tematiche”. La conduttrice di l’Aria Che Tira, quasi incredula, interviene: “Il popolo si pronuncia alle elezioni e poi il Parlamento lavora su tali questioni in rappresentanza di noi, questo è un po’ il parlamentarismo”.

Dai blog