Christian De Sica attacca "i cafoni" dei social: "Foto di cene e discoteche tutte uguali"
In un’epoca di puro esibizionismo, in cui momenti preziosi vengono più mostrati che vissuti, il celebre attore Christian De Sica sbotta contro l’ostentazione ingiustificata di ricchezza e di lusso: “Certe persone non si sono rotte le p***e? Possibile essere diventati così cafoni?”. Una reazione di pancia, una dichiarazione schietta e senza tanti giri di parole. L’attore romano, per anni grande interprete dell’italiano medio burino ed arrogante, non resiste e mette sul banco degli imputati tutti gli influencer che, privi di spessore, pubblicano sui social contenuti spersonalizzati e di cattivo gusto.
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Chi di arma ferisce, di arma perisce. Forse oggi, nell’era di Facebook ed Instagram, sarebbe meglio dire: chi di storia ferisce, di storia perisce. Christian De Sica, valido attore del panorama cinematografico italiano nonché figlio del maestro Vittorio De Sica, pur non essendo un assiduo frequentatore dei social, pubblica una storia su Instagram e disintegra i falsi miti di agiatezza costruiti dagli influencer. Il grande protagonista dei cinepanettoni ne fa una questione di stile e di eleganza e prende un’esplicita posizione di condanna nei confronti della falsità e della superficialità di chi trova il come ma non il perché: “Ma certe persone non si sono rotte le p***e di pubblicare quello che mangiano, mentre ballano abbracciati e poi si odiano, le panoramiche delle discoteche tutte uguali, i tuffi dai motoscafi di lusso comprati facendo i buffi (debiti)?”.
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Proprio De Sica, che ha saputo dare voce al costume italiano, interpretando e sbeffeggiando gli atteggiamenti ridicoli di chi esibisce senza tregua ricchezza e ricco non è, non ci sta e si abbandona ad una riflessione amara e sconsolata: “E basta. Ma possibile essere diventati così cafoni?”. Anche l’attore del generone romano, re della comicità e delle pellicole che smascherano i vizi e gli eccessi degli italiani, da “Vacanze di Natale” ad “Amici come prima” si è stufato delle “cafonate”, per dirla alla De Sica. Fotografie che ritraggono cibi proibitivi, amori passionali, panfili faraonici e serate di divertimenti e peccatucci bombardano le bacheche degli utenti social ogni giorno. Esibizionismo e narcisismo sono come cappuccino e cornetto a colazione: stucchevoli ma irrinunciabili. A finire nel mirino del formidabile comico è chi vive costantemente in vetrina. Se scene di paradossi e macchiette facevano sorridere sul grande schermo, l’ipocrisia degli “acchiappa like” è sgradevole e fastidiosa. De Sica è sazio di un’esposizione immotivata di esagerazioni e stravizi e mette con le spalle al muro i nuovi cafoni, quelli che fanno di un rituale nocivo una prassi legittima. Postare freneticamente attimi di privacy fa male (anche) alla raffinatezza!