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L'Aria che Tira, il politologo De Angelis stronca la trattativa tra Renzi e Calenda: "Complicata"

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Giada Oricchio
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Il terzo polo? Potrebbe andare a sbattere contro i caratteri di Carlo Calenda e Matteo Renzi. A L’Aria che Tira, il talk politico di LA7, martedì 9 agosto, il vicedirettore dell’Huffington Post Alessandro De Angelis ha analizzato le prossime mosse del leader di Azione, costretto a una trattativa con il fondatore di Italia Viva se vuole mettere in piedi un polo con una certa consistenza numerica: “L’accordo, come ha ammesso lo stesso Calenda, è complicato dal dato caratteriale di entrambi, piuttosto vulcanici. Fino a poche settimane fa, si sono detti di tutto e di più”.

Il sogno di Renzi è riportare Mario Draghi a Palazzo Chigi, ma secondo De Angelis è un’ipotesi difficilmente realizzabile: “Ammesso che Draghi sia ancora disponibile e io ho i miei dubbi. Credo che finito il mandato con le elezioni saluterà la compagnia”. C’è solo una possibilità per un Draghi bis: “Uno scenario di ingovernabilità, quindi che non vinca nessuno e non so se è realizzabile – ha detto De Angelis -. Solo l’accordo tra Pd e M5s riaprirebbe la partita, ma al momento non c’è nemmeno uno spiraglio tra Letta e Conte per la tendenza reciproca ad escludersi. Francamente se non c’è questo patto, la competizione è su chi arriva secondo”.

Il politologo ha concluso il suo intervento evidenziando che c'è una contraddizione di fondo irrisolta nel Pd: se la posta in gioco è il pericolo fascista e i "cosacchi di Putin che abbeverano i loro cavalli nelle fontane del Vaticano", allora l’unica soluzione è il centro largo comprendente Giuseppe Conte; se invece il tema è un programma coerente, allora non è chiaro perché il partito democratico abbia imbarcato la Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni che non ha mai appoggiato la politica estera del governo Draghi compreso l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato.

 

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