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Renato Brunetta, lo sfogo da Lucia Annunziata: "Io nano? Grazie a Marta Fascina sdogano queste violenze"

Benedetto Antonelli
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Sfogo di Renato Brunetta in tv sulla profonda sofferenza causata dalle discriminazioni subite per la sua altezza. Intervistato da Lucia Annunziata, l'ex azzurro ha detto di essersi sentito «violentato» dagli attacchi sulla sua altezza e dalle invettive personali fatte da Silvio Berlusconi e dal suo entourage dopo l'addio al partito.

 

«Ventotto anni» in Forza Italia «sono tanti», ha premesso. Ma con Berlusconi «si è rotto qualcosa, come gli amori, quando si rompe non si ricuce più. Io voglio bene a Berlusconi, ma subire invettite personali come "Riposi in pace"... io gli auguro lunga vita. E poi - ha continuato il ministro - è una vita che vengo violentato per la mia altezza, ho sofferto e continuo a soffrire. Non tanto per Brunetta, ma per i bambini, che non hanno avuto la fortuna di essere alti, belli e che stanno soffrendo e che possono avere in me un esempio, e che dicono "Guardate Brunetta, tappo come è, nano come è, fa il ministro". Ecco, sdogano questo termine su di me».

 

Brunetta poi si rivolge a Marta Fascina, compagna di Berlusconi, che nei giorni scorsi ha pubblicato una storia su Instagram con la scritta «Roma non premiai traditori», con in sottofondo una celebre canzone di De Andrè che narra la vicenda di un nano. «Marta Grazie, vai avanti, così perché consentirai di sdoganare anche queste violenze», dice il ministro. 

 

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