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Charlene di Monaco osa troppo con Papa Francesco. Il guaio del protocollo violato

Giada Oricchio
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Scandalo in Vaticano: tutta colpa del vestito di Charlène di Monaco. La principessa e Alberto II sono stati ricevuti da Papa Francesco in udienza privata, ma Charlène ha osato un po’ troppo: capo coperto e abito nero a maniche lunghe e gonna svasata con top trasparente e scollo a barchetta che lascia scoperte le spalle. Trasparenze e spalle nude sono assolutamente vietate dal rigido dress code della sede pontificia. Un grave quanto inspiegabile errore da parte della principessa monegasca e dello staff del principato di Monte Carlo.

Il protocollo, infatti, è antico: le donne devono presentarsi al cospetto del Pontefice in abiti neri con maniche lunghe e mantiglia sul capo. Fanno eccezione 7 teste coronate di fede cattolica che possono indossare il bianco: Charlene di Monaco, Sofia di Spagna, Matilde del Belgio, Letizia di Spagna, Paola del Belgio, la Granduchessa Maria Teresa del Lussemburgo e la Principessa Marina di Napoli.

Charlène nelle due occasioni precedenti aveva scelto il bianco, mentre questa volta ha optato per un abito in stile anni ‘50 firmato dallo stilista Terrence Bray molto raffinato, ma inadatto al colloquio con il Sommo Padre. Da notare il rosario al collo di Sua Altezza Serenissima: segno tangibile della sincera conversione al cattolicesimo, religione di Stato, tre mesi prima del matrimonio con Alberto nel 2011.

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