L'Aria Che Tira, "lei torna se..." Giulio Tremonti sbotta e Magnani sgrana gli occhi. Gelo in studio
Indispettito e irritato: il collegamento di Giulio Tremonti con il talk politico "L’Aria che Tira" su LA7 si consuma sul filo del rasoio. Durante la puntata di martedì 19 luglio, il conduttore Francesco Magnani gli chiede lumi sulla crisi economica e sull’opportunità di dire agli italiani che in autunno saranno “lacrime e sangue”. Ma non tutto fila liscia perché una domanda su un possibile ritorno nell’agone politico (in caso di vittoria del centrodestra) fa digrignare i denti all'ex ministro dell'Economia: “Non erano le domande concordate”. In studio il conduttore sgrana gli occhi poi abbassa lo sguardo e resta in silenzio. Tremonti allora affronta l'unica questione che gli interessa, ovvero la grave crisi economica che investirà l'Italia: "I problemi veri sono drammatici - tuona - più gravi e in arrivo, Putin ha un potere di ricatto sul gas" spiega l'economista. In un Paese serio dovrebbe essere reso noto un piano di razionamento del gas, se è vero che la chiusura dei gasdotti dalla Russia è a termine. Poi Dio vuole che non serva ma noi non abbiamo un piano di razionamento".
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L’intervista quindi prosegue ma il bravo Magnani non si arrende e ci riprova prima dei saluti a sapere cosa accadrà domani, il giorno del giudizio per il premier Mario Draghi: “Non voglio farla arrabbiare però si candiderebbe come un anti Draghi o le piace così tanto la vita da professore che non la lascerebbe per nulla al mondo?”. L’ex ministro dell’Economia socchiude gli occhi infastidito e con aria aggressiva passiva dà una risposta diabolica: “Davvero… non approfitti della mia cortesia. Gliel’ho detto ieri, gliel’ho detto 10 minuti fa e glielo ripeto adesso… non sono queste le domande, non me le faccia, non mi interessano… vede non sono fatti di critica alla persona (Draghi, nda)…”.
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L’imbarazzo è palpabile, Magnani abbozza, si ritira in buon ordine con le polveri bagnate e si limita ad ascoltare la lezione su quanto sia stata devastante la politica sulla moneta fatta dalla Banca Centrale Europea.