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Controcorrente, Pietro Senaldi cancella l'ipotesi Draghi bis: “Perché nessuno lo convincerà"

Valentina Bertoli
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Si preannuncia un’estate di fuoco. Dopo giornate convulse di incontri e scontri, l’ipotesi che il governo cada è sempre più concreta. L’Italia è in stand-by, tra la speranza di un ripensamento del premier e il rischio elezioni politiche anticipate. Per il condirettore di Libero Pietro Senaldi il dado è tratto: “Draghi non tornerà indietro, non perderà la sua credibilità”. 

Dopo la disastrosa giornata di ieri, in cui il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, non ha votato la fiducia in Senato al dl Aiuti, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è salito al Quirinale e ha presentato le dimissioni e Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, le ha respinte, il timore è quello di essere ai titoli di coda. Ad esprimersi sul tema, ricostruendo i significativi fatti politici e inchiodando le responsabilità di Giuseppe Conte, è Pietro Senaldi, condirettore di Libero ed ospite a Controcorrente, programma di approfondimento giornalistico, condotto da Veronica Gentili: “Il punto è che Giuseppe Conte non è riuscito a controllare il Movimento 5 stelle. È naturale che in politica vengano esclusi i corpi estranei. Conte non ha fermato questo processo”. Il segnale è chiaro.

Per il condirettore di Libero il cerino è in mano ai 5 stelle. Poi la previsione esplicita: “Perché Draghi dovrebbe giocare la sua credibilità? Nessuno può convincerlo a tornare indietro”. La crisi di governo, tanto temuta, è tangibile. La maggioranza è in difficoltà e lo psicodramma del M5s sembra non arrestarsi. “Devo fare due considerazioni. Innanzitutto credo che Draghi non aspettasse altro che una scusa per andarsene, che avesse la sensazione che l’inferno ci sarebbe stato anche se fosse restato al timone. In secondo luogo governare contro il trentatré per cento degli italiani non sarebbe conveniente”, così Senaldi ha allontanato qualsiasi ombra di incertezza.

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