Crisi di governo, la profezia del New York Times: cosa succede a Putin senza Draghi
"Senza Draghi, Putin potrà contare su politici più solidali": la profezia è del New York Times. Le dimissioni di Mario Draghi da presidente del Consiglio hanno fatto molto rumore a livello internazionale. L’ex presidente della Bce è considerato una persona di altissimo profilo e pertanto una garanzia per il mantenimento degli impegni che l’Italia si è assunta con il Pnrr.
Dopo quanto successo al Senato il 14 luglio, il New York Times gli ha dedicato un editoriale: “Ha guidato il Paese fuori dai giorni peggiori della pandemia di Covid e ha inserito nel governo tante persone altamente qualificate ed esperti che hanno scosso l'Italia dal suo malessere politico ed economico. È un titano d'Europa, spesso chiamato SuperMario per aver salvato l'euro da presidente della Banca centrale europea, ha immediatamente rafforzato la posizione internazionale dell'Italia e la fiducia degli investitori”.
L’elenco dei meriti di Draghi è lungo: “La promessa della sua mano ferma al volante ha aiutato l'Italia a ricevere più di 200 miliardi di euro dall'Europa. Ha portato una crescita moderata in Italia, ha apportato riforme al suo sistema giudiziario e a quello fiscale, ha snellito la burocrazia e ha trovato diverse fonti di energia lontano dalla Russia, comprese le rinnovabili”.
Gli encomi del NYT al premier uscente sono anche politici: “Ha reso fuori moda il populismo e la competenza un fattore da ammirare. Forse la cosa più cruciale è stata spingere l'Italia, che ha spesso mantenuto una relazione stretta e ambigua con la Russia, nel mainstream europeo sulle questioni del sostegno all'Ucraina e delle sanzioni contro la Russia. L'Italia è stata la prima grande nazione occidentale a sostenere pubblicamente l'eventuale adesione dell'Ucraina all'Unione Europea”. Ed ecco la nefasta previsione del quotidiano americano: la sua uscita di scena “aprirà le porte a forze che sono molto più solidali con Putin”.