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Zona Bianca, Andrea Crisanti non ha paura del boom dei contagi Covid: “Così più protetti in autunno”

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Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, è tra gli ospiti della puntata dell’11 luglio di Zona Bianca, il talk show di Rete4 condotto da Giuseppe Brindisi che porta avanti una trasmissione interamente dedicata al Covid. Il virologo non è preoccupato dei tanti contagi degli ultimi giorni dopo che è emersa una nuova variante del virus: “Il fatto che il virus in questo momento si trasmetta tra i giovani e che in qualche modo li immunizzi naturalmente è un fatto non negativo, queste persone saranno immunizzate e più protette verso ottobre-novembre. Rimane il problema della tutela dei fragili. I 126 morti di cui avete parlato sono vaccinati fragili per la maggior parte. Nonostante abbiano fatto il vaccino, per le condizioni in cui versano, non hanno montato una risposta immune-protettiva. Questa è la vera risposta che ci attende in futuro per tornare ad una normalità, cioè proteggere le persone che, nonostante una trasmissione elevata, se si ammalano possono andare incontro a complicazioni gravi”.

 

 

“Vaccinati più sensibili al virus”. Il professor Crisanti fa poi chiarezza su questa sua affermazione che ha fatto molto discutere nei giorni scorsi: “Io ho detto che semplicemente questa variante è più infettiva nei vaccinati di quanto succedeva prima nei vaccinati. Adesso i vaccinati si sono vaccinati per la maggior parte sei mesi fa ed è chiaro che con il tempo è diminuita l’immunità e questa variante Omicron presenta delle mutazioni che la allontanano ancora di più dalla variante originale di Wuhan. In questa situazione sono più esposti, nonostante siano vaccinati. Ma questo non vuol dire, nella maniera più assoluta, che i non vaccinati sono i più protetti. Ho semplicemente detto che la maggior parte della popolazione italiana - chiude Crisanti - si allontana dalla data della vaccinazione e le mutazioni si allontanano dal ceppo di Wuhan da cui è stato fatto il vaccino. Quindi l’immunizzazione perde efficacia”.

 

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